Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe:
A circa 5 mesi dall’ultimo focolaio covid nel carcere di Taranto, ancora una trentina di positivi confermati questa mattina dai tamponi effettuati su alcuni detenuti che erano stati a stretto contatto con un paio di detenuti che avevano manifestato tutti i sintomi della malattia. La cosa che preoccupa e che ciò potrebbe essere l’inizio di un nuovo focolaio che potrebbe propagarsi a seguito della risultanza dei test che verranno effettuati sulla popolazione detenuta e sul personale di polizia penitenziaria. Si spera che la vaccinazione di massa su poliziotti e detenuti effettuata nel carcere di Taranto nei mesi scorsi, possa contribuire a tenere sotto controllo la situazione, però rimane un grosso rammarico per la superficialità per non dire peggio, di certi comportamenti. Infatti il SAPPE sindacato autonomo polizia penitenziaria, nella scorsa ondata aveva stigmatizzato: 1- il comportamento dell’ASL di Taranto che aveva allentato le maglie dei controlli; 2-dell’amministrazione penitenziaria che nonostante un epidemia in corso, ha continuato e continua a riempire il carcere di Taranto di detenuti provenienti da tutte le parti; 3-delle disposizioni insensate, in alcuni aspetti, introdotte dal governo inerenti il green pass. Il SAPPE si chiede come mai l’ASL a seguito del focolaio di Giugno non ha attivato una rete di controlli più stretti ed efficaci per evitare il ripetersi di situazioni analoghe? E perchè l’amministrazione penitenziaria continua a considerare il carcere di Taranto come un porto di mare che raccoglie molti degli arrestati della regione, senza dimenticare la miriade di detenuti che giunge a Taranto da altri penitenziari della Puglia e fuori, per partecipare ai processi attraverso le video conferenze eppoi tornare nelle carceri di provenienza? E’ mai possibile che un penitenziario come quello di Taranto che potrebbe ospitare non più di 300 detenuti, sia arrivato a contenerne quasi a 700 utilizzando un piano del nuovo padiglione senza che però abbiano inviato i poliziotti penitenziari necessari, costringendo così i lavoratori a carichi di lavoro assurdi e massacranti , in violazione di leggi dello stato ed accordi sindacali nazionali e locali? Ed ancora, come mai il governo pretende che i poliziotti per entrare nel carcere a lavorare benchè vaccinati debbono esibire il “green pass”, mentre familiari di detenuti, avvocati , visitatori e quant’altro, che hanno poi contatto con i detenuti entrano senza alcun controllo? Ma lo sa il Presidente del Consiglio , il Ministro della salute che il carcere non è un supermercato, un bus ecc.ecc., ma è un luogo particolare e molto delicato dove non ci si può permettere di far entrare tante persone senza “green pass”, poiché ciò rischia di creare situazioni di enorme allarmismo e pericolo? Nei giorni scorsi il SAPPE aveva richiesto un incontro con il Prefetto di Taranto, quale massimo rappresentante delle istituzioni nonché responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica a livello provinciale, proprio per parlare delle criticità del penitenziario del capoluogo Jonico, convocazione che purtroppo non è mai giunta. Mentre è arrivata nuovamente la pandemia che rischia di fare più danni dell’altra volta, e purtroppo sappiamo già che nessuno pagherà, e che i cocci di questa ennesima situazione di allarme , pericolo e gravosità, ricadrà sull’insufficiente numero di poliziotti che ormai sono diventati l’agnello sacrificale che purifica tutte le inadempienze sanitarie, amministrative e politiche. Il SAPPE perciò chiede : 1-un immediato sfollamento di almeno 200 detenuti, dopo aver effettuato i tamponi ed essere risultati negativi, da spostare nelle carceri di regioni limitrofe quasi vuote; 2- l’invio immediato di almeno 50 poliziotti poiché la situazione potrebbe degenerare con effetti devastanti; 3- blocco dell’ingresso di detenuti nuovi arrestati sia di Taranto che da altri posti, da parte del provveditore regionale; 4-blocco immediato di tutte le udienze in video conferenza di detenuti che non sono ristretti nel carcere di Taranto; 5- invio da parte dell’ASL di Taranto di tutto il personale sanitario necessario per far fronte in maniera adeguata alla situazione; 5- il controllo di tutti i visitatori del carcere tarantino(familiari detenuti, avvocati, associazioni, ecc.ecc.) che devono esibire il green pass per entrare, così come avviene per tutti i lavoratori;6-pianificare con urgenza l’inoculazione della terza dose del vaccino a detenuti e poliziotti anche perché i sei mesi sarebbero scaduti o stanno per scadere. Se ciò non dovesse avvenire, Il SAPPE organizzerà nella città di Taranto una manifestazione molto eclatante , poiché è inaccettabile che in paese cosiddetto civile chi sbaglia non paga mai, mentre poi i poliziotti devono sopportare il peso enorme di tali errori che rendono la qualità del loro lavoro insopportabile e pieno di pericoli.