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Triggiano: aggredito con mazza e pistola mentre era in auto con la fidanzata di uno dei tre, arresti Carabinieri

Carabinieri Auto 4 Imc3

Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:

A Cellamare, Noicattaro e Mola di Bari, i militari della Compagnia di Triggiano (BA) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone, ritenute, a vario titolo, responsabili di violenza privata, lesioni aggravate dai futili motivi e dalla crudeltà, porto abusivo di arma da fuoco, esplosione di colpi d’arma da fuoco e simulazione di reato.

La misura cautelare in carcere riguarda, F.L. 20enne, nojanese, censurato, e C.F.D. 24enne di Mola di Bari, censurato, mentre è finita agli arresti domiciliari C.G. 23enne di Cellamare, incensurata, i quali, a Triggiano, nella notte tra il 18 e il 19 settembre 2021, avevano aggredito armati di pistola e con una mazza in ferro un ragazzo triggianese di 33 anni, procurandogli una ferita al braccio.

L’attività investigativa, condotta dai Carabinieri e i cui esiti sono stati condivisi dalla Magistratura inquirente, ha permesso di ricostruire la dinamica dell’aggressione e il movente. Nella circostanza, i due uomini, tradotti in carcere, infatti avevano aggredito la vittima, esplodendo al suo indirizzo almeno 3 colpi d’arma da fuoco, senza però attingerla. Quindi la colpirono con una mazza ferrata, procurandole lesioni ad un braccio, oltre a rompere il finestrino e a danneggiare in più parti la carrozzeria della sua autovettura. Le indagini hanno consentito anche di accertare il coinvolgimento della fidanzata di uno dei due arrestati che, oltre ad essere presente durante l’aggressione, aveva successivamente denunciato falsamente il furto dell’autovettura che era stata da loro utilizzata per compiere l’agguato. Autovettura che veniva rinvenuta dopo qualche giorno nei pressi dell’abitazione di uno degli indagati.

Chiaro anche il movente del gesto. La gelosia. Al momento dell’agguato, infatti la vittima si trovava in compagnia di una donna legata sentimentalmente a uno degli aggressori.


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