di Angela Maria Centrone
Con la conferenza stampa di questa mattina nella Sala degli Uccelli del Palazzo Ducale di Martina Franca si apre una nuova era per il Festival della Valle d’Itria, giunto alla 48a edizione, infatti ad annunciare e a raccontare in anteprima i titoli del 2022 è stato Sebastian Schwarz, il direttore artistico fresco di nomina, che prende le redini della manifestazione dopo circa un decennio di gestione Triola.
L’incontro si è aperto con i saluti di Franco Punzi, Presidente della Fondazione Paolo Grassi, il quale ha ricordato la missione del “Teatro per Tutti” perseguita da Grassi e Strehler durante la loro carriera “ancor di più in questo periodo storico pandemico, in cui la cultura, le fondazioni e i grandi teatri stanno soffrendo in maniera devastante gli effetti delle restrizioni anti-covid.” e, a tal proposito, Punzi ha dedicato un pensiero al Teatro alla Scala, che pochi giorni fa ha inaugurato con molto coraggio la stagione di spettacoli, e al Teatro Petruzzelli, un importante riferimento regionale che sta attraversando una bufera legale. Il Presidente ha poi concluso l’intervento ringraziando le istituzioni: il Comune di Martina Franca, la Regione Puglia e il Ministero della Cultura, per il sostegno che negli anni hanno dato e continuano a dare al Festival della Valle d’Itria.
A seguire, Franco Ancona, il sindaco di Martina, ha sottolineato il valore che la manifestazione dona al territorio, ribadendo l’impegno dell’Amministrazione nel patrocinare e promuovere il Festival.
Finalmente, poi, il momento che tutti i melomani aspettavano, ovvero la presentazione dei titoli principali da parte di Schwarz.
Il nuovo direttore artistico, dal curriculum eccellente e da poco con residenza ufficiale in Valle d’Itria, ha costruito la prossima edizione del Festival partendo da due pilastri principali: la voglia di “continuare a recitar cantando” e la tradizione barocca, strettamente legata alla città di Martina Franca.
Se da una parte è fondamentale che la lirica continui a raccontare i tempi che viviamo, dall’altra bisogna capire da dove siamo partiti. Ed ecco quindi spiegati i primi due titoli: “Opera italiana” (2010) di Nicola Campogrande, di cui si potrà assistere la prima assoluta mondiale a Palazzo Ducale, e Il Xerse (1655), opera barocca di Francesco Cavalli, allievo di Claudio Monteverdi, la cui regia è stata affidata al martinese Leo Muscato.
Rinnova il suo sodalizio con il Festival anche Fabio Luisi, che come spiega Schwarz, non solo sarà ancora direttore musicale della kermesse, ma dirigerà l’opera, rappresentata sotto forma di concerto, “Beatrice di Tenda” (1833) di Vincenzo Bellini.
Infine, l’annuncio dello spettacolo che aprirà la 48° edizione: “Delitto e Castigo”, dramma lirico composto da Arrigo Pedrollo che debuttò a La Scala nel 1926, ispirato all’omonimo romanzo di Fëdor Dostoevskij, autore del quale si celebravano i 200 anni dalla nascita nel 2021.
Sono inoltre intervenuti durante la conferenza Aldo Patruno, Direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio di Regione Puglia, e Antonio Scialpi, assessore alla cultura per il Comune di Martina Franca. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di ritrovare una relazione con il pubblico nelle sale. In particolare Scialpi si è detto emozionato per questa presentazione in anteprima per la prima volta Palazzo Ducale e ha ribadito l’importanza di avere un auditorium della musica in Valle d’Itria.
Le conclusioni sono state affidati al Presidente Punzi, il quale ha rinnovato l’invito alle associazioni culturali del territorio ad aprire un tavolo di concertazione per attività in sinergia, inoltre, ha annunciato che il manifesto della prossima edizione sarà affidato ad un contest indirizzato agli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Bari e che l’Orlando Furioso di Vivaldi (una produzione in scena a Martina nel 2017) sarà rappresentato nuovamente in co-produzione l’Arena di Verona.
I biglietti per gli spettacoli sono già prenotabili sul sito www.festivaldellavalleditria.it