Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:
“Abbiamo preso un impegno sulla memoria di Birka e Christian e nei confronti di tutti i bambini che sono in questi campi e che hanno il diritto ad una vita diversa. Il prefetto di Foggia ha dato disposizione alla Asl di dare supporto al campo per effettuare vaccinazioni e tamponi e verificare, assieme alla Questura, qual è la condizione generale dei bambini che sono lì presenti. Dopodiché la seconda questione di cui ci siamo occupati è la pulizia del campo dai rifiuti, questione che affronteremo con il sindaco e con il sostegno della Regione e, in un secondo momento quando la situazione del campo di Stornara sarà messa sotto controllo, faremo anche l’anagrafe di tutte le situazioni simili presenti in provincia di Foggia, con un programma di insediamento o di sistemazione di questi cittadini che, lo ricordo, sono cittadini europei e quindi hanno il diritto di stare in qualunque luogo dell’Unione Europea e di vivere ottenendo tutti i servizi che sono necessari per i bambini e per gli adulti, quindi sanità, scuola, una serie di situazioni che evidentemente in questo frangente sono state del tutto trascurate”. Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al termine dell’incontro convocato nella Prefettura di Foggia con rappresentanti della magistratura, delle forze dell’ordine e sindaci dopo l’incendio nel campo nomadi a Stornara nel quale hanno perso la vita due bambini di 4 e 2 anni.
“Bisognerà trovare il modo di riprendere il controllo di questi luoghi, nei quali i bambini sono lasciati in situazioni di pericolo – aggiunto – immagino che l’inserimento scolastico e la vita di questi bambini sia drammatica a prescindere da questo evento così pesante”.
“Devo ringraziare il Prefetto perché abbiamo immediatamente concordato di cominciare un’analisi più precisa della situazione. Come abbiamo fatto per altre emergenze, cercheremo di affrontarla cercando di risolvere almeno una parte dei problemi che sono sul campo, che sono enormi e che prevedono la collaborazione di tutti”.
“Le discriminazioni che queste persone subiscono perché nomadi da secoli – ha concluso Emiliano – devono essere gestite in modo intelligente: è vero che queste popolazioni hanno una cultura che li porta all’isolamento, al nomadismo, a costruire strutture del genere; ma è anche vero, e va riconosciuto, che risolvere il loro problema, con un minimo di integrazione, viene considerato come un pericolo per il consenso elettorale. È una sorta di umanità che viene sottratta alla visione per non creare problemi; e poi sistematicamente succedono casi come questo: sono frequentissimi gli incendi da fiamma libera utilizzati in questi campi per riscaldarsi. La legalità va fatta rispettare parallelamente ai processi di integrazione che devono essere attuati”.