Il capogruppo Pd alla Camera dei deputati, Roberto Speranza, ha detto subito: andiamo avanti con Violante-Bruno. E lo ha detto appena andata a vuoto la tredicesima votazione per eleggere i due giudici costituzionali di nomina parlamentare. Il duo pugliese Luciano Violante-Donato Bruno, dunque, non ce l’ha fatta neanche oggi e sarà necessaria, ovviamente, la quattordicesima tornata di voto a Camere riunite.
Sono anche in corso trattative con partiti che non siano i due maggiori schieramenti i quali (Pd e Forza Italia) insieme hanno messo su questo duo pugliese di candidati ma che a quota 570, proprio, non riescono ad arrivare. Il Pd ha avviato contatti con Sel mentre Berlusconi ha avuto un colloquio con il leghista Calderoli. Questo stallo va superato. Intanto, per oggi, fumata nera. Si insiste su Violante-Bruno anche perché qualsiasi altra ipotesi, al momento, sarebbe pure un salto nel vuoto. La matassa è proprio ingarbugliata.
Da persona di centro-sinistra mi sarei aspettato un maggior senso delle istituzioni da parte di Violante. Catricalà, che pure non indicherei ad esempio da seguire per tanti altri motivi, in questa vicenda si è comportato meglio di Violante. A Violante direi: Hai ricoperto tante cariche puoi anche saltare un giro; non sei insostituibile. E’ scandaloso che non si riescano a votare i 2 giudici dopo tutti questi tentativi. Bruno e Violante si facciano da parte e si votino delle persone meno politicizzate.
A quelli di (centro) sinistra non li manca proprio niente, neanche il centro!