Di seguito un comunicato diffuso da Antonio Titolo, consigliere regionale della Puglia:
“Questi urbanisti – prosegue il consigliere Tutolo – dicano che aboliamo l’agricoltura in Puglia, dicano esplicitamente che pannelli fotovoltaici e pale eoliche vanno bene, non consumano il suolo; quello che consuma il suolo è l’agricoltore. Questo controsenso lo devono spiegare loro agli agricoltori, perché se vuoi costruire un banale capannone per l’allevamento dei polli (magari semplicemente per evitare che tuo figlio se ne vada al Nord, a lavorare in una fabbrica come Charlie Chaplin in ‘Tempi moderni’) ti servono 15 ettari di asservimento. Se tu non ce li hai, se ne hai cinque di ettari, quei 10 che ti mancano li devi andare a comprare, e te li fanno pagare da 2.500 a 3.000 euro, non gli ettari di terreno, solo l’asservimento, cioè un pezzo di carta. Sai chi te lo vende quel pezzo di carta, quell’asservimento? Il grande proprietario terriero, che ha 2-300 ettari, che se ne deve fare di tutta quella potenziale cubatura? Te la vende.
Noi quindi facciamo, come spesso sta accadendo, i Robin Hood al contrario: togliamo ai poveri e diamo ai ricchi.
La trasformazione dei prodotti gli agricoltori la devono fare all’aperto o vogliamo permettere loro di realizzare i luoghi in cui si trasforma? Rispondano a questa domanda, altrimenti ci prendiamo in giro”.
Da qui l’esortazione all’assise consiliare a “fare un ragionamento completo: dal punto di vista agricolo siamo quelli che ci prendiamo la parte meno remunerativa, più rischiosa e più economicamente svantaggiosa, quella della produzione. Se non riusciamo a prenderci anche la trasformazione, sarà un fallimento. Queste misure legislative vengono apprezzate dagli agricoltori per questo motivo, perché hanno voglia di lavorare, hanno voglia di fare qualcosa, non di andarsene via”.