Di seguito un comunicato diffuso dal Comune di Martina Franca:
Prosegue, in sinergia, l’azione dei diversi uffici comunali (Polizia locale, Ambiente e Tributi) per contrastare l’abbandono incontrollato di rifiuti sul territorio comunale.
Nel 2021, il nucleo della Polizia Locale che si occupa della vigilanza edile ed ambientale ha elevato un totale di 533 verbali amministrativi relativamente al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, di cui: n. 376 a seguito di visione di filmati delle telecamere disposte sul territorio, n. 14 a seguito di esposto e n. 143 a seguito di report da parte dell’ispettore ambientale.
Proprio a questo fine, nei giorni scorsi il Sindaco Franco Ancona ha nominato con decreto un nuovo Ispettore Ambientale. Si tratta sempre di un dipendente dell’azienda Monteco, che sostituirà uno dei due Ispettori precedentemente nominati più di un anno fa.
Gli ispettori svolgono un lavoro di prevenzione nei confronti dei cittadini ma anche di vigilanza, controllo e accertamento tecnico per le violazioni di norme nazionali in materia ambientale, dei regolamenti comunali e delle ordinanze dirigenziali e sindacali relative al deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Sul versante dei tributi gli accertamenti per omessa e infedele dichiarazione emessi nell’anno 2021 sono stati n. 3149. Tra questi anche quelli relativi al solo centro storico, dove il fenomeno degli abbandoni ha una rilevanza significativa e le azioni di contrasto con l’utilizzo delle telecamere non sempre risultano agevoli e risolutive, specie in questo momento in cui il volto è parzialmente coperto dalle mascherine per il contrasto al Covid. Nel solo centro storico gli accertamenti per omessa denuncia emessi nel 2021 sono stati 180. Ulteriori sono in partenza proprio in queste settimane.
L’azione di contrasto dell’abbandono dei rifiuti deve continuare con costante e maggiore incisività, oltre che da parte del Comune, anche da parte di tutti i soggetti preposti al controllo del territorio. Fermare questo fenomeno è necessario sia per ragioni fiscali (il costo dell’abbandono ricade inevitabilmente sulla collettività) sia per l’altissimo prezzo che l’ambiente paga per la contaminazione da sostanze spesso nocive.