San Severo, strada statale 16. Da alcuni giorni. Si sono aggiunti presìdi a Canosa di Puglia, ad Andria nei pressi del casello autostradale, tra Massafra e Castellaneta sulla statale 100. Rallentamenti a passo d*uomo in tangenziale di Bari.
Imnagihe del presidio nel tarantino tratta da video diffuso da Giacinto Fallone.
Di seguito un comunicato diffuso da Casartigiani:
Scioperano gli autotrasportatori pugliesi per protestare contro l’aumento continuo del costo del carburante. Stanchi di aspettare risposte e stufi dei continui rinvii da parte del governo nazionale sulla questione hanno deciso di scendere in strada e incrociare le braccia. Come ben noto da un anno e mezzo i costi di gestione delle imprese di autotrasporto sono aumentate dell’80% (Carburante, Costi di manutenzione dei mezzi, pedaggi autostradali). «Nella provincia di Taranto dove la situazione del comparto era già drammatica, dovuta ai pagamenti dei committenti a 90 e 120 giorni (vedi Accierie D’italia), e dove le imprese già da un paio di anni non riescono ad accedere a linee di credito per la gestione dei costi fissi, quest’ultima stangata rischia di uccidere le imprese», commenta il coordinatore regionale Stefano Castronuovo. Una situazione non più sostenibile che Casartigiani Taranto aveva già preannunciato nelle scorse settimane. Con un aumento del 30% per gasolio e metano, il rifornimento di un camion, con un pieno stimato a circa 860 litri, la spesa media è di 250 euro in più oggi rispetto a gennaio. Inoltre è aumentato anche l’AdBlue, il prodotto antinquinamento, che da 0,33 euro è passato a 0,44 euro più iva al litro all’ingrosso. «Il metano è passato da 0,77 a oltre 2 euro al chilo. Così siamo fuori mercato, perché il carburante rappresenta al momento il 50% del nostro fatturato. Lavoriamo a perdere», è il grido di allarme che Casartigiani aveva lanciato già lo scorso ottobre. Parliamo di aumenti generalizzati di oltre il 25% in un anno, con maggiori costi per oltre 535 milioni di euro che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle aziende. Per voce di Giacinto Fallone, rappresentante della categoria degli autotrasportatori si chiedeva quindi un intervento immediato e urgente da parte delle istituzioni, al fine di “non decretare il fallimento di tante aziende italiane e tarantine”. Considerata la mancata attenzione per le difficoltà del settore, oggi gli autotrasportatori hanno deciso di scioperare. «Avevamo già fatto presente che la rabbia tra gli autrostrasportatori stava aumentando. – aggiunge ancora il coordinatore regionale Stefano Castronuovo – Molte aziende sono sull’orlo del precipizio. La situazione è complessa e non possiamo prevedere come evolverà. Voglio anche sottolineare che tutte le imprese di autotrasporto negli ultimi anni hanno dovuto effettuare investimenti notevoli per il rinnovo del parco mezzi, per adeguarsi alla normativa vigente che prevede l’utilizzo di mezzi di nuova generazione euro VI e ibridi – gas. Ricordiamo – prosegue – qualora ce ne fosse ancora bisogno, che sono coinvolte centinaia di famiglie che invece meriterebbero maggiori tutele da parte del Governo. Come associazione provinciale esprimiamo piena solidarietà ai lavoratori in protesta. Casartigiani confida nell’esito dell’incontro in programma in queste ore con il Viceministro delle infrastrutture e della mobilità Teresa Bellanova. L’auspicio è che si possa trovare presto una soluzione per arginare l’impennata del prezzo dei carburanti.” A tal proposito, Casartigiani ha scritto al Prefetto di Taranto perché si faccia anche lui portavoce di una serie di richieste della categoria al Governo. Tra queste: • provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti, attingendo dal ‘tesoretto’ che ha incassato il Fisco sull’Iva pagata per le accise; • la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio; • la ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori; • l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti; • finanziamento del MCC Garanzia 100% del fondo di Garanzia per le PMI per il settore Autotrasporto. «Al termine dell’incontro si deciderà se intraprendere azioni sindacali più incisive alla quale ci adegueremo come sigla Provinciale», conclude Castronuovo.