Giuseppe Pulito, Arturo Decataldo, Michele Muschio Schiavone, Giuseppina Castellaneta, Michele Franzoso e Marco Natale sono della lista di centrodestra. Giovanni Azzaro, Vito Miccolis, Maria Grazia Cascarano e Pietro Bitetti sono della lista del partito democratico. Dante Capriulo e Filippo Illiano sono dell’altra lista di centrosinistra. Insieme al presidente Martino Tamburrano (oggi la proclamazione) sono i consiglieri provinciali di Taranto. Il dato notturno, al termine dello spoglio e in attesa dell’ufficialità comunque attesa per oggi, è questo. Tanto per dire del “successone” del partito democratico: il gruppo Pd più consistente in termini percentuali nell’intero territorio ionico è quello di Martina Franca e il capogruppo consiliare Pd di Martina Franca, Vito Pasculli, candidato al consiglio provinciale, non è stato eletto. Pasculli è arrivato quinto: il rotto della cuffia sarebbe rappresentato da un riconteggio dei voti per un sorpasso. Ma sarebbe davvero il rotto della cuffia. Ad esempio, quattro della maggioranza consiliare di Martina Franca non lo hanno votato. Ovvero, un quarto di quella maggioranza. E se anche Pasculli dovesse farcela per il riconteggio dopo lo spoglio notturno, considerando che con una tale maggioranza sulla carta, doveva quasi quasi essere il primo degli eletti, il dato politico resta: la favola del gruppo coeso è finita. Adesso c’è la realtà.
Ora è il momento per iniziare a “liberare” Martina.
Il patto generazionale è una bufala, forse non è più neanche la furbata generazionale, perché smascherata, messa in piedi dagli ex PCI.
È il momento di mettere di far rinascere la nostra Martina.
Tutti i moderati Progressisti e Liberali insieme hanno il dovere di pensare alla città. Una volta Ricostruita la città, i moderati potranno fare una scelta “politica” e decidere di non stare più insieme: solo allora!
Per fare ciò non sono necessarie le sigle dei partiti ma i cittadini di buona volontà. Sveglia!
Chi oggi parla sprezzantemente di Ex Pci non faceva lo stesso nel 1995 (quando erano passati ancora pochi anni dalla caduta del muro) quando i voti degli ex Pci servirono per far vincere il loro candidato sindaco, Zizzi, a scapito del candidato di forza Italia Avv. Semeraro. E finora le bufale sono quelle che loro rifilarono agli elettori di centrosinistra quando si presero i voti per Zizzi salvo scaricarli pochi mesi dopo. Questo è il rispetto che portano ai martinesi ed è lo stesso che mostrano quando auspicano una improbabile alleanza fra Marraffa (di cui hanno parlato sempre male), Muschio (da cui sono stati sostituiti in malomodo nell’Udc prima che diventasse dell’Ncd), Chiarelli. Una simile alleanza non durerebbe lo spazio di una notte condannando nuovamente Martina all’ingovernabilità che ha caratterizzato le amministrazioni che hanno preceduto questa.
Antonio, parli come Tonino Scialpi.
Sig. Pastore la ringrazio per il complimento rivoltomi quando dice che parlo come Tonino Scialpi ma credo che commetta un errore di sopravvalutazione così come quando accredita Bruni e Pelillo di un valore aggiunto per il pd quantificabile intorno al 30% dell’elettorato. Peccato che quando Bruni si è candidato sindaco l’intera coalizione non è arrivata al 30%. Denigra Scialpi quando in passato lo ha indicato come candidato giusto per la sinistra. Dovrebbe metter un pò di ordine nelle sue idee e cominciare a preoccuparsi di far convivere in quella macedonia impazzita che propone come maggioranza di centrodestra Muschio con Chiarelli&co e Marraffa. Chi proporrebbe come sindaco? E gli esclusi lo accetterebbero? E il prescelto starebbe bene a tutti i poteri forti che si muovono dietro alcuni di questi nomi?
In un suo intervento ha detto che bisognava far dimenticare in Provincia Florido. Ha ragione e anzi bisognava far ricorso ad una figura completamente nuova e non compromessa. Ritiene che quello che è stato eletto fosse il miglior nome spendibile? Si legga il fatto quotidiano di ieri.