Di seguito:
Nel biennio 2019-2020 l’Amministrazione Comunale di Martina Franca ha voluto commemorare, in collaborazione con le associazioni culturali operanti in città e non, i bicentenari della Repubblica Napoletana (21 gennaio-19 giugno 1799) e della Costituzione del Regno) di Napoli (9 luglio 1820), la prima promulgata in uno stato italiano preunitario, concessa e abrogata dopo solo nove mesi dal re Ferdinando I di Borbone. La duplice ricorrenza è stata ricordata con pubblicazioni scientifiche e con numerosi incontri di studio e divulgativi, coinvolgendo gli studenti degli istituti scolastici cittadini.
Il 14 dicembre 2021 nella Sala Consiliare del Comune è stata organizzata una giornata di studio, “Dalla Rivoluzione del 1799 alla Costituzione del 1820”, alla quale hanno partecipato autorità civili e scolastiche, accademici e studiosi del periodo indagato, a conclusione dell’evento biennale, denominato Martiri e patrioti martinesi del 1799.
Le due esperienze ricordate rivestono notevole importanza nelle vicende storiche di Martina, in quanto entrambe hanno profondamente segnato la memoria collettiva e il sentire religioso di una città, fra le pochissime in Puglia, che volle e seppe, quasi condividere una tensione sociopolitica internazionale, presaga nel voler abbattere l’ormai anacronistico Ancient Regime e foriera degli ideali risorgimentali.
Esemplare fu, infatti, la strenua resistenza opposta dai filorepubblicani martinesi sulle fatiscenti mura cittadine, i quali per due giorni, male armati e martoriati da una pioggia un’insistente, s’opposero al fuoco concentrico dei cannoni delle formazioni dei legittimisti borbonici, proditoriamente penetrati in città il 17 marzo 1799, seguiti da un’orda selvaggia di predoni, accecati da voglie di vendetta di saccheggio.
Martina, così, fu messa a sacco: centocinquantatre patrioti vennero inquisiti come rei di Stato e almeno altri ottocento filorepubblicani credettero e sostennero in armi la Repubblica Napoletana, fino allo strenuo, credendo nella protezione di San Martino, soprattutto, condividendo fideisti i valori universali di uguaglianza e di fratellanza.
I martiri dei Fatti del Novantanove subirono il carcere, l’esilio e il sequestro dei beni ma alcuni di essi, i loro figli e nipoti si ritrovarono, ancor più numerosi, sulle barricate di Napoli nel 1820 per difendere la Costituzione. Si opposero alla dura repressione militare borbonica e animarono i comitati liberali, senza mai scadere nel settarismo fine a se stesso e nella violenza.
Alla loro memoria il 17 marzo alle ore 11 l’Amministrazione Comunale dedicherà il giardino pubblico a ridosso della Chiesa della Santa Famiglia, un luogo simbolico, perché li s’attestò la parte più agguerrita della formazione legittimista venuta a Martina per abbattere il simbolo repubblicano per eccellenza, l’Albero della Libertà eretto dinanzi al Palazzo del Comune e alla Collegiata di San Martino, ancora vivo lussureggiante nella coscienza della nostra civilissima città.
Il sacrificio e le imprese di quegli uomini sono degni d’essere ricordati dalla cittadinanza di Martina Franca, in quanto hanno segnato un’epoca di cambiamento e di progresso, oltre a dimostrare un esemplare di abnegazione e spirito solidale.
L’Assessore alla Cultura
e al Diritto allo studio
Antonio Scialpi