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Carcere di Foggia: agenti domani si incateneranno e bruceranno le tessere di riconoscimento Protesta indetta dal Sappe

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Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe:

Mentre il Ministro della Giustizia Cartabia affida lo scettro del DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) all’ennesimo Capo che diventa anche il capo della Polizia Penitenziaria, le carceri Italiane sono di fatto in autogestione da parte dei detenuti che ormai fanno quello che vogliono, contando sul fatto che si è abdicata la sicurezza depotenziando l’unico baluardo a difesa della legalità e delle istituzioni all’interno dei penitenziari Queste affermazioni non sono la sterile polemica del SAPPE sindacato autonomo polizia penitenziaria, ma la constatazione di quello che accade giornalmente nelle carceri nazionali, pugliesi e foggiano. Infatti gli eventi critici si sono decuplicati, a partire dalle aggressioni ai poliziotti che sempre più spesso pagano il prezzo di una inadeguatezza dei Ministro e del DAP nell’affrontare le vere problematiche che attanagliano il sistema penitenziario. Eppoi ancora tentativi di suicidio, autolesionismo, episodi di prepotenza di molti detenuti nei confronti dei più deboli determinati dall’autogestione. Il SAPPE ritiene che questa libertà che si è regalata ai detenuti nasconda tutti i problemi che negli anni ogni Capo del DAP ha accumulato , dopo aver riscosso un ben remunerato appannaggio. Infatti a nessuno interessa a partire dalla Ministra della Giustizia, al Capo DAP ecc.ecc. della situazione delle centinaia(se non migliaia) di detenuti psichiatrici; “pazzi” buttati nelle carceri, dopo aver chiuso i manicomi, senza assistenza adeguata, per cui alla fine sono i poliziotti che ne pagano le conseguenze. La professoressa Cartabia si riempie la bocca di rieducazione ai sensi dell’articolo 27 della costituzione; ma come la fa questa rieducazione se poi mancano gli attori principali come educatori, assistenti sociali ecc.ecc. per finire a chi sta h.24 a contatto con i detenuti? A Foggia 600 detenuti per 3 educatori, a Taranto 700 detenuti per 3 educatori, e potremmo continuare con tutte le altre carceri pugliesi. E perché si lasciano i detenuti ad oziare nelle sezione detentive liberi di far nulla, quando uno dei pilastri per una seria e concreta rieducazione passa dal lavoro che non c’è? Certo la propaganda del Ministro e del DAP consiste nel far vedere ogni tanto progetti realizzati in qualche carcere della nazione, ma per le altre decine di migliaia di detenuti cosa si è fatto? Nulla!! Senza parlare della sicurezza , fino a qualche anno fa le evasioni di detenuti non erano nemmeno pensabili, ora invece non passa giorno che ci sia qualche evasione da uno dei circa 200 penitenziari della nazione, determinate sempre dallo stesso motivo : 1 carenza di organici della polizia penitenziaria, per cui le carceri nelle ore serali e notturne sono pressochè vuote; 2-mancata installazione di tecnologia per contrastare l’utilizzo dei telefonini da parte dei detenuti, nonché di apparecchiature elettroniche per disturbare il volo dei droni che portano materiale proibiti(telefonini, armi, droga). Due anni fa il carcere di Foggia ebbe la triste ribalta internazionale a seguito dell’evasione di 73 detenuti, cosa mai avvenuta in un paese civile, ma lo Stato Italiano, il Ministro della Giustizia, il Capo del Dap in questi due anni cosa hanno fatto? NULLA. A Foggia c’era e c’è un solo dirigente(come accade per il carcere di SAN Severo con 50 detenuti) mentre la legge prevede almeno un aiuto; mancava e manca un funzionario titolare della sicurezza(in questi due anni ne hanno mandati tre in missione, pagati molto bene, con risultati molto scarsi); ma soprattutto mancava e manca il personale di polizia penitenziaria che è in grave carenza organica di almeno 80 unità. Questo non lo dice il SAPPE, ma il DAP visto che nel 2000 l’organico era di 350 unità mentre ora non arriva a 270 effettivi. Proprio per questo il SAPPE il 25 Marzo a Foggia manifesterà in maniera dura ed eclatante con i poliziotti penitenziari che si incateneranno per protestare contro questa situazione di estremo degrado che il DAP, maschera con tante parole ed nessun fatto. Inoltre verranno bruciate le tessere di riconoscimento per protesta ed inizierà la raccolta firma per chiedere il passaggio della polizia penitenziaria sotto le dipendenze del ministero degli Interni, poiché la sicurezza delle carceri è ormai diventato un problema di sicurezza nazionale. La manifestazione a cui hanno dato l’adesione anche dei consiglieri regionali che vogliono vederci chiaro nella gestione del servizio sanitario ai detenuti da parte delle ASL, soprattutto per i psichiatrici, viene fatta non solo per il carcere di Foggia , ma per tutti i penitenziari della regione a cui mancano 600 unità, e della nazione in carenza di oltre 4000 poliziotti. E’ ora che il Ministro ed il DAP dalle parole che abbiamo sentito per troppo tempo, passino ai fatti ridando sicurezza alle carceri e possibilità concrete ai detenuti che si vogliono reinserire. Ciò al fine di non offrire a quei delinquenti irriducibili (a cui la parola rieducazione non rientra nel loro vocabolario e nel loro cervello) la possibilità di continuare a fare i propri sporchi affari, contando proprio sulla mancanza di controlli e di una seria e concreta politica penitenziaria da parte delle Istituzioni. E’ il momento di finirla con la favola che tutti si possono rieducare, poiché con ciò si sprecano solo risorse che potrebbero essere utilizzate per aiutare tutti quei detenuti che ambiscono a riprendersi il loro posto nella società.

 


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