Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
L’arrivo della pioggia salva le semine all’inizio di una primavera con 1/3 in meno di rovesci e fa recuperare alla Puglia 5,6 milioni di metri di acqua negli invasi artificiali in meno di una settimana. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base dell’Osservatorio dell’ANBI, in riferimento alle piogge tanto attese in Puglia che hanno riempito in 5 giorni gli invasi con un recupero del 6% di acqua, portando la differenza negativa al -15,76% dei volumi invasati, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Con le prime precipitazioni – continua la Coldiretti regionale – è finalmente possibile avviare le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia necessari all’alimentazione degli animali, ma a beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.
La pioggia però – sottolinea la Coldiretti Puglia – per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
La Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico, dilaniata da drammatici fenomeni siccitosi con danni stimati di oltre 70 milioni di euro all’anno per l’impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni e al contempo è colpita da alluvioni e piogge torrenziali che provocano allagamenti ma non riescono a sopperire alla grave carenza di acqua, in una situazione in cui con l’emergenza Covid e la possibilità concessa dall’Unione Europea alla coltivazione di ettari aggiuntivi di cereali, l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie e diminuire la dipendenza dall’estero.
La siccità – precisa la Coldiretti Puglia – minaccia oltre il 30% della produzione agricola, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, ma a preoccupare è anche lo sviluppo delle colture destinate all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche.
Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile, un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di bacini di accumulo con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.
(foto: repertorio, non strettamente connessa alla notizia)