rendimentogold

basilepiccolo

gestionale per manutenzione macchinari

Non si vede ma si cura


Taranto: anche il politico Vincenzo Fabrizio Pomes fra i 52 arrestati nel blitz antimafia L'inchiesta "Alias": non escluso un livello amministrativo pubblico. All'esame degli inquirenti un appalto trasformato in prosecuzione di affidamento

fabrizio pomes

operazione-alias-620x300Anche un livello amministrativo pubblico, nell’inchiesta “Alias” che ha portato a Taranto all’arresto di 52 persone? Cataldo Motta, procuratore della direzione distretuale antimafia di Lecce, non lo nasconde. C’è un appalto, affidamento di nuovo servizio, che in realtà è stato prosecuzione di affidamento, e questo non convince gli inquirenti.

Fra i 52 arrestati, per questo, c’è un ex consigliere comunale ed ex consigliere circoscrizionale tarantino, il 49enne socialista Vincenzo Fabrizio Pomes (foto home page) imprenditore. Per lui l’accusa è concorso esterno in associazione mafiosa, oltre a quella di intestazione fittizia di beni. C’è di mezzo, nel suo caso, una vicenda riguardante il centro sportivo Magna Grecia. C’è di mezzo la creazione di cooperative in cui erano annoverati condannati per mafia. C’è di mezzo il fatto che Pomes non pagava l’affitto della struttura comunale e il Comune non chiedeva tale pagamento. Tanto che nella conferenza stampa odierna, il giudice Motta ha censurato il comportamento dell’amministrazione comunale tarantina.

L’inchiesta dell’antimafia, che ha portato a tanti arresti all’alba, è originata da indagini su estorsioni, rapine, un omicidio, droga, armi. Il “fratello grande”, Orlando D’Oronzo;, 56enne il “fratello piccolo”, Nicola De Vitis, 46 anni, Gli alias erano proprio loro, secondo gli inquirenti. Loro due, gravati da misure cautelari da scontare rispettivamente a Sassari e Verona, e che dalla città sarda e da quella scaligera (secondo l’accusa) comandavano il riorganizzarsi del clan. Riorganizzarsi perché si tratta di gruppi criminosi che avevano insanguinato Taranto fra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta: un esempio, Nicola De Vitis era già stato condannato per avere ammazzato Cosima Ceci, la mamma dei Modeo. Ora De Vitis è ritenuto il mandante di un assassinio risalente al 29 maggio 2013, quando fu ucciso dai fratelli Pasqualicchio un venditore ambulante di cozze, Tonino Santagato.

Il capo della polizia, prefetto Alessandro Pansa, si è complimentato con la questura tarantina e ha rivolto un ringraziamento personale a Cataldo Motta. Congratulazioni anche da parte di Umberto Guidato, prefetto di Taranto.

 

(foto interna: fonte martinanews.it)


eventi a napoli




Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *