Massimo Laccetti, ex consigliere comunale di Foggia; Fernando Biagini, ex dirigente comunale foggiano; Adriano Bruno, imprenditore. Tornano in libertà. Dai domiciliari passano all’obbligo di firma per tre volte settimanali, secondo il provvedimento odierno del tribunale.
Secondo l’accusa Biagini avrebbe intascato ottantamila euro dall’imprenditore Raffaele Zammarano perché si procedesse alla locazione del palazzo di piazza Padre Pio a Foggia, per i nuovi uffici giudiziari. Bruno sarebbe stato l’intermediario della programmata concussione, portando a Laccetti i soldi di Zammarano. Inoltre Biagini e Laccetti sono accusati, a vario titolo, di aver intascato altre tangenti da altri imprenditori per favorire alcuni appalti pubblici a Foggia. Nei giorni scorsi i tre hanno ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato: nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Foggia e tre imprenditori ritenutisi concussi da Biagini.