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Canne della Battaglia: “il coraggio della scelta” Comitato

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Di seguito il comunicato:

Canne della Battaglia: quale giudizio esprimere sulle proposte dei quattro candidati sindaco (e relativi schieramenti civico-politici) da parte dell’opinione pubblica di Barletta e delle realtà associative di riferimento nella vigilia del voto di domenica prossima 12 giugno 2022.

 

Su questo argomento, il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ODV e l’Archeoclub d’Italia APS Sede storica di Canne della Battaglia Barletta hanno consultato i propri Soci in forma telematica concordando, al termine del confronto interno, un congiunto comunicato-stampa di cui si riporta il testo.

 

“E’ la prima importante consultazione elettorale su scala cittadina dall’entrata in vigore del Codice di Terzo Settore per quelle realtà attivamente operanti sul Territorio dopo l’adeguamento dei propri Statuti così come previsto per legge.

 

Spetta dunque ai Comuni, ed a quello di Barletta in particolare, tener conto di quegli Enti oggi capaci di interloquire su base giuridica riconosciuta ed in regola con gli aspetti amministrativo-fiscali. Sarà questo un tema essenziale ad elezione di Sindaco e Consiglio comunale avvenuta.

 

Nell’attesa di un esito niente affatto scontato dal voto popolare, i Soci del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia Organizzazione di Volontariato attiva dal 1953 nei Beni Culturali e Turismo e dell’Archeoclub d’Italia Associazione di Promozione Sociale Sede storica di Canne della Battaglia Barletta (avvalendosi della consulenza su scala nazionale di uffici e figure referenziali delle proprie strutture associative) hanno inteso procedere ad un esame comparato dei programmi dei quattro candidati Sindaco e relativi schieramenti civico-politici sul tema specifico.

 

Da questo esame, il dato emergente è risultato essere l’assenza – in tutti i programmi nessuno escluso – di una visione unitaria della complessa realtà geografico-strutturale riconducibile all’area di Canne della Battaglia quale entità omogenea così contraddistinta nei secoli con una propria identità oggi misconosciuta a causa di politiche opportunisticamente perseguite puntando ad interventi frammentati, dispendio di risorse finanziarie pubbliche, esclusione da un’ottica di sistema premiante e performante.

 

Anche in questa tornata elettorale, l’approccio da parte di chi si propone a guidare la comunità cittadina risulta infatti essere quello tipico di una lista della spesa nell’indicazione, spesso confusionaria o disinformata, di micro-progetti finalizzati ad interventi fra di loro scollegati, sprovvisti dell’efficacia funzionale perché mirati all’ottenimento di benefit marginali, interventi dunque lanciati come spot pubblicitari acchiappavoti a circuito chiuso per i soliti addetti ai lavori.

 

Nell’area di Canne della Battaglia occorre riformare (o rivoluzionare) con un ritorno al futuro che tenga conto del passato e della Storia. Occorre abbandonare obsoleti schemi stratificatisi per indolenza o abitudine burocratica di comodo, innovando la governance ed avere il coraggio di far sedere intorno ad un unico tavolo tutti i Soggetti pubblici e privati qui operanti. A cominciare da chi già è presente negli atti (Comune di Barletta e Ministero della Cultura legati dalla convenzione del 2017 sulla gestione del Parco archeologico) e coinvolgendo chi tuttora, pur lavorandoci e svolgendo la propria mission istituzionale, ha proceduto come… separato in casa: l’Anas e la Provincia per la viabilità stradale, il Gruppo Ferrovie dello Stato per la linea Barletta-Spinazzola, la Chiesa per il Santuario di San Ruggiero in località Boccuta, il Parco regionale del Fiume Ofanto, le Associazioni in regola con il Codice del Terzo Settore.

 

La consapevolezza dell’opinione pubblica barlettana è matura per questo cambiamento da intendere come svolta risolutiva nell’indirizzo amministrativo dove Canne della Battaglia, colpevolmente e sgradevolmente finora intesa come appendice isolata dal generale contesto o peggio ancora come zavorra da esibire però nelle passerelle delle cerimonie ad usum dei notabili di turno, deve riprendere responsabilmente il suo posto con l’apporto di tutti insieme e nel rispetto di ciascuno”.


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