All’alba del martedì il ministero dell’Interno non aveva ancora il dato totale riguardante le liste per la composizione del consiglio comunale di Martina Franca. Proviamo a fare da qui. Per la maggioranza potrebbe essere questa la composizione: Gianfrate, Basta, Fumarola (Insieme); Salamina, Angelini (Città Nuova); Convertini, Bufano, Castelnuovo, Palmisano (Pd); Lenoci, Vinci, Serio (Visione Comune); Castellana, Guarini, Dilonardo (Gianfranco Palmisano sindaco). Per l’opposizione: due seggi ciascuno a Movimento Pino Pulito (Gallone e Chiarelli), Fratelli d’Italia (Lillo e Basile) e Martina è Bello (Fumarulo e Calabrese), uno ciascuno a Martina Domani, a Forza Italia (Marraffa) ed a Mauro Bello.
Aveva però diffuso, il ministero dell’Interno, l’identità del nuovo sindaco: Gianfranco Palmisano, che con 12947 voti ha ottenuto il 51,82 per cento (in consiglio comunale, oltre a lui, quindici membri di maggioranza) ed ha avuto la meglio su Mauro Bello (11304 voti equivalenti al 45,24 per cento e nove seggi per la coalizione di centrodestra sconfitta) ed Antonio Filomeno Lafornara (735 voti che rappresentano il 2,94 per cento e nessun seggio).
La foto di ieri sera è relativa al momento migliore di queste elezioni amministrative di Martina Franca: i due comitati elettorali uno di fronte all’altro nella piazza centrale, lo sconfitto è stato praticamente il primo a volere andare ad abbracciare il vincitore. Non una formale dichiarazione di congratulazioni: un abbraccio sincero ed amichevole. Il centrodestra, che con i suoi errori dettati dai vecchi metodi di personalismi e veti reciproci inanella la terza sconfitta consecutiva alle elezioni comunali, sa da dove ripartire: da modi nuovi, quelli che ieri il suo candidato sindaco (candidato a sorpresa perché erano rimaste macerie, nel centrodestra) ha rappresentato in modo esemplare. Quell’abbraccio fra due bravi ragazzi che si impegnano nell’istituzione locale è la migliore maniera per spazzare via una campagna elettorale che nell’ultimo periodo è stata pessima, a Martina Franca, non per gli atteggiamenti dei due (anzi tre, con l’ottimo Lafornara) candidati alla carica di sindaco ma per fattori esterni: ad esempio un “confronto” in piazza che rappresenterà verosimilmente la fine dei confronti fra candidati, gli attacchi di esclusi vari che invece di fare un’analisi del motivo dell’esclusione dalla lista hanno preferito attaccare pesantemente gli altri, e via discorrendo. La comunità non vuole questo: vuole tranquillità e collaborazione fra le parti. L’inizio, quello di ieri sera, è incoraggiante.