Con il passare delle ore, da quando neabbiamo parlato, sono emersi con il contagocce dei particolari sulla chiusura delle indagini preliminari per un’ipotesi di favoreggiamento della prostituzione a Martina Franca. C’è per esempio, come riporta il giornale telematico martinanews.it, una serie di iniziali, cinque per l’esattezza, corrispondenti ai cinque indagati che ora rischiano il processo.
Dunque, le iniziali N.B. corrispondono a Nicola Basta, un 51enne ex consigliere e assessore comunale di Martina Franca e, nel documento di chiusura delle indagini, se ne ipotizza, nel primo dei diciannove capi di imputazione, l’essere l’orchestratore della vicenda illegale. Naturalmente non è scritto che esercitava un ruolo politico, che non c’entra nulla con la vicenda. Fra l’altro, non era già più in politica, quando, nella seconda parte del 2012, ebbero luogo le indagini durate circa quattro mesi.
C’è poi Massimiliano Mazzaglia, 36enne che spacciandosi per un carabiniere pretese (secondo l’accusa) una prestazione sessuale da una prostituta altrimenti avrebbe avvisato i suoi colleghi. Poi Vincenzo Montanaro, 48enne, poi Giovanni Lenoci (33 anni) e poi la trentenne donna del gruppo, brasiliana, Bruna Conceicao Clementino. Il caso “Sex in the city” è questo, secondo gli inquirenti. Un caso al bivio, dopo la chiusura delle indagini preliminari: o tutti a giudizio, o alcuni, o nessuno. Si saprà a giorni.