Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:
“La Notte della Taranta – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – è per me un luogo di partecipazione, incontro e conoscenza tra culture. Quando degli artisti si incontrano non è detto debba nascere per forza qualcosa di straordinario. Ma serve provarci e avere la voglia di incontrarsi: un evento come la Notte della Taranta si sottopone proprio a questo processo di riordino mentale che avviene attraverso la creatività. Per noi significa accogliere tutte queste passioni e idee creative: c’è naturalmente una macchina complessa, dietro una manifestazione così importante che è al lavoro tutto l’anno, con una fatica inenarrabile che comporta anche dei rischi. Il consiglio di amministrazione si assume la responsabilità delle scelte in piena autonomia che – mi preme dirlo – ho sempre condiviso, capendo anche le numerose difficoltà. Ci vuole coraggio e per questo ringrazio tutto il Cda. Ho verificato in questi lunghi mesi di preparazione quanto le scelte assunte siano state apprezzate prima di tutto dall’opinione pubblica, come quella del maestro concertatore cui va la nostra stima.
Non vedo l’ora di condividere e godere di questa manifestazione specialmente con le giovani generazioni. Buon lavoro a tutti – ha concluso il presidente Emiliano – e buona Notte della Taranta”.
Il presidente della Regione Puglia è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della Notte della Taranta numero 25. La conferenza si è aperta nel ricordo di uno degli ultimi cantori della tradizione Giovanni Avantaggiato, scomparso qualche giorno fa, salutato con un commovente applauso dei presenti. Sarà un’edizione memorabile, ha evidenziato Gino Castaldo che insieme a Madame racconterà La Notte della Taranta in onda giovedì 1 settembre su RAI 1 alle 23:15. Quattro i temi cardine del 2022: ricerca, innovazione, futuro e ecologia culturale.
Ricerca.
Avviata nel novembre 2021 la ricerca sui testi e sulle sonorità tradizionali dal maestro Dardust e dall’Orchestra Popolare residente coordinata da Gianluca Longo. Un lungo lavoro di connessione tra linguaggi. “Non ho mai lavorato così tanto ad un progetto in vita mia, è un’esperienza incredibile” ha detto il maestro concertatore Dardust che ha sottolineato “come la contaminazione sia stata la parola chiave attorno alla quale si è costruito il viaggio spaziale che parte dalla tradizione per poi sfiorare universi contemporanei e futuristici con la musica elettronica. Contaminare, senza tradire la tradizione, contaminarla, anche stravolgerla in alcuni casi, ma sempre con estremo rispetto verso un popolo e la sua tradizione. E’ un viaggio nello spazio e nel tempo quello dell’edizione numero 25 che parte dal ‘600, dal barocco, ci sono anche le sonorità di David Bowie, ma il tutto, mi auguro, viene fatto con eleganza e rispetto. Si è creato un legame incredibile con l’Orchestra, ha ribadito ancora Dardust. E’ un’esperienza che mi porterò dentro per tutta la vita”. Il maestro concertatore ha poi spiegato le motivazioni della scelta degli artisti ospiti dell’Orchestra e del Concertone, “nel segno di quella fluidità che non ha tracciati e steccati la scelta non poteva che ricadere su un cantautore come Samuele Bersani, il cui percorso artistico è un tracciato estremamente libero. Così come Elodie e Mengoni, esponenti della musica pop in cui le contaminazioni di generi sono ben evidenti. E naturalmente in quest’ottica la scelta è stata quasi naturale su un artista internazionale come Stromae che ha fatto del multiculturalismo il suo punto di forza: nella sua carriera non c’è mai un tracciato prevedibile. Come questa edizione della Notte della Taranta che non sarà per nulla prevedibile”.
Presente in conferenza stampa l’artista Samuele Bersani: “Da 30 anni faccio questo lavoro e da 20 speravo di poter partecipare alla Notte della Taranta. Per questo quando mi è stato rivolto l’invito di far parte del cast di questa edizione non potevo che esserne felicissimo. Si è subito creata empatia e poi torno in una terra con la quale ho un rapporto incredibile: la Puglia”. Samuele Bersani, poi ha scherzato sul brano che proporrà domani sera al Concertone, “porterò il brano Lu Ruciu de lu mare, che parla di un amore difficile e contorto. Non poteva essere altrimenti nel mio caso, da sempre racconto questo tipo di amore nei miei brani”
Ricerca anche per le coreografie affidate a Irma di Paola che per la prima volta introdurrà la lingua LIS in Acqua de La Funtana. “Sono felice di essere la coreografa del Concertone, ha dichiarato Irma Di Paola, qui ho ritrovato la voglia di amare il mio lavoro per la libertà che ho ricevuto di esprimermi come volevo. Sono 11 le coreografie che ho costruito su altrettanti brani della tradizione e in una ho inserito la lingua dei segni che è la mia lingua madre. Saranno dei quadri inclusivi che non conoscono barriere”.
Innovazione
Un elemento di novità questo anno sul palco del Concertone con l’innesto nella scenografia di imponenti videowall. “W il cielo, il mare, la terra” è il progetto visual di Galattico con l’antropologo del designer Mauro Bubbico, con il coordinamento di Filippo Rossi, show designer e Selene Sanua, “composto da un complesso sistema di linguaggi visivi: illustrazione, pattern, fotografia e cinema commentano e amplificano quello che avviene sul palcoscenico, guidano il pubblico alla scoperta del senso del meraviglioso, lo immergono in un’atmosfera magica, alla riscoperta di rituali e simbolismi festivi originariamente legati ai cicli produttivi ormai scomparsi assumendone nuovi significati e funzioni o amplificandone alcuni latenti e secondari. Le immagini, di diversa natura e provenienza, vengono animate, ri-combinate tra loro in armonia con gli altri materiali performativi. Le scene sono organizzate per rappresentare i momenti salienti della vicenda raccontata, le immagini fanno da supporto alla musica e da sfondo al corpo di ballo. L’intento principale è guidare il pubblico alla riscoperta del senso di festività, invitarlo a fare un’esperienza totalizzante del reale in cui, attraverso il suono, le immagini, i colori, le parole e il corpo, si afferma la potenza creatrice della natura e si celebrano le vicende fondative del cosmo e della vita”.Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Notte della Taranta e il Polo biblio-museale di Lecce è stato possibile utilizzare un’ampia selezione delle immagini di Giuseppe Palumbo, che tra il 1907 e il 1959 ha scandagliato il Salento fotografando luoghi, riti, culture, storie, per poi destinare il suo Archivio al Museo Castromediano di Lecce. Per Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce, “questa collaborazione con la Notte della Taranta conferma che la sinergia tra le istituzioni e la progettualità che ne scaturisce non può che orientarsi verso un dialogo fecondo di tutte le arti. La contemporaneità esige un recupero consapevole del passato, in un unico flusso che unisce antico e contemporaneo”.
ORCHESTRA POPOLARE
All’Orchestra Popolare La Notte della Taranta è affidatala Direzione Artistica del Concertone 2022. L’Orchestra è composta dai cantanti e tamburellisti Consuelo Alfieri (anche organetto) Alessandra Caiulo, Stefania Morciano, Enza Pagliara, Antonio Amato, Salvatore Cavallo Galeanda Giancarlo Paglialunga, e dai musicisti Gianluca Longo (mandola), Peppo Grassi (mandolino), Attilio Turrisi (chitarra battente), Giuseppe Astore (violino) Roberto Chiga, Alessandro Chiga, Carlo Canaglia De Pascali (tamburello salentino), Roberto Gemma (mantici), Nico Berardi (fiati), Leonardo Cordella (organetto), Alessandro Monteduro (percussioni), Antonio Dema De Marianis (batteria), Valerio Combass Bruno (basso), Gioele Nuzzo (tamburello e didgeridoo).
Per il Concertone del 27 agosto all’organico dell’Orchestra Popolare si uniranno una sezione fiati composta da Mattia Dalla Pozza (sax), Francesco Minutello (tromba), Federico Pierantoni (trombone) e Raul Moretto (tuba), e una sezione archi composta da Caterina Coco(violino), Elisa Cavalazzi (violino), Matteo Lipari (viola), Simone Giorgini (violino) e Simone Sitta (violoncello). Sul palco anche Vanni Casagrande (Synth e percussioni) e Marcello Piccinini (percussioni).
CORPO DI BALLO
Il Corpo di Ballo da anni diffonde la “pizzica” sui palcoscenici dei tour nazionali e internazionali con coreografie coinvolgenti sui brani eseguiti dall’Orchestra Popolare. È composto da Mihaela Coluccia, Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Lucia Scarabino, Veronica Mele, Stefano Campagna, Andrea Caracuta, Marco Martano, Fabrizio Nigro e Mattia Politi. Sul palco del concertone si uniranno al Corpo di ballo sei professionisti: Serena Pomer, Vittoria Markov, Gabriele Riccio, Alessandro Covarelli, Gabriele Virgilio e Francesco Cariello, assistente della coreografa.
Melpignano si prepara ad ospitare il grande pubblico atteso per l’evento: “E’ un grande impegno per la mia comunità e per questo ringrazio i concittadini che sono sempre aperti e disponibili ad accogliere le migliaia di persone che raggiungeranno il piccolo comune della Grecìa Salentina. La Notte della Taranta rappresenta anche la mia comunità, pronta a confrontarsi con il mondo anche attraverso la musica”, ha detto la sindaca Valentina Avantaggiato.
Quella di Melpignano rappresenta la tappa finale del Festival Itinerante iniziato il 4 agosto che ha coinvolto fino al 25 agosto ben 21 comuni: “abbiamo ospitato i gruppi popolari che nel corso di questi anni hanno continuato a lavorare sulla riproposta della musica tradizionale salentina, ha evidenziato il direttore artistico dell’Itinerante Luigi Chiriatti.
CONCERTONE DEDICATO A PIER PAOLO PASOLINI
La direzione creativa della Fondazione Notte della Taranta ha deciso di dedicare l’edizione 2022 a Pier Paolo Pasolini scegliendo i versi da il Canzoniere italiano Antologia della poesia popolare.
Pier Paolo Pasolini pubblica nel 1955 una monumentale antologia che raccoglie 791 testi. Un lavoro lungo e accurato che l’autore illustra perfettamente nella prefazione, che costituisce un’opera importantissima. Scriverà infatti Italo Calvino in una nota “La tua scelta è di una grande intelligenza poetica … poi c’è la prefazione … Ci sono quelle specie di ritrattini delle varie regioni attraverso i loro canti, che sono bellissimi … Lo scavar fuori la poesia dai testi più rozzi e avari è l’esercizio critico principe, e quello che insegna di più”.
Pier Paolo Pasolini nella introduzione al Canzoniere italiano scrive “Si lamenta, per le Puglie, la mancanza di un lavoro organico centrale su cui fondare una scelta: malgrado il volonteroso apporto di un La Sorsa e di molti altri, tuttora operanti. Una visione complessiva della poesia popolare di questa regione non ci è data: si fraziona nelle sue sezioni provinciali o cittadine, ma ciononostante, salvo smentita, la si può ricostruire e in qualche modo sintetizzare senza averne una impressione di singolarità. Si trova nella zona di irradiazione dalla Sicilia, via Napoli: vi si rinvengono le tipiche vestigia della Baronessa di Carini e i consueti motivi amorosi restituiti nel ben noto schema dello strambotto. Non si tratta dunque, per un antologista, che cercare delle buone varianti, o cogliere qualche ghiotta varietà. Nel Gargano, per esempio, dove di poesia non c’è quasi nulla almeno a desumere dall’opuscoletto del Tancredi (cfr. bibl.): c’è la rusticità assoluta di una gente ai margini anche delle più basse correnti di cultura, ma che, pure, senza quelle correnti di cultura, non avrebbe canto e poesia: recentissime, certo dovute al servizio militare nel Regno d’Italia, devono esser lì le importazioni di Angiolina bell’Angiolina o di Mamma, mamma, dammi cento lire.
La poesia del luogo, goffa e puerile, senza immagini, pedestre nelle contaminazioni, e tuttavia commovente in qualche sua montanara e umilissima allegria, è tutta legata alla convenzione dell’approccio amoroso.
C’è, agli inizi di quell’approccio, per prima cosa lu zinn, l’occhiolino del tozzo contadinello, u cacckiuncidd, alla ragazza; poi, in compagnia degli altri giovanotti, li cacckiune, la messa domenicale; indi u surdelline, la sordina sotto la casa dell’innamorata, la zita, infine, se tutto va per il meglio, la serenata (purtè lu sunett), in cui si cantano prima gli strusce, gli strambotti, e poi la prima e seconda, canto a una voce e coro, e l’ariett a la stesa o la vichese, e in ultimo lu salute, il saluto. A lu consent (fidanzamento) e a lu spusaggke, la tarantella.
A Taranto, nel Barese, nel Leccese, nel Salento, a Brindisi – dalle raccoltine e contributi che si possono racimolare – l’abituale, modesta messe di «canti d’amore>> e poesia folclorica (tra cui da notarsi i canti di marinai): ma non mancheremo di sottolineare un esiguo opuscoletto per nozze, a cura di A. Mancini (cfr. bibl.) contenente sei canti d’amore e sei ninne-nanne nel dialetto greco-bizantino della Grecia in Terra d’Otranto. Non toccheremo, neanche di sfuggita, la questione dell’angolo visuale glottologico e folclorico (il lettore vedrà elencate nella bibliografia alcune interessanti operette sull’argomento): ma ci si consenta di manifestare, al riguardo, un nostro puro interesse estetico, se son cose bellissime, d’una bellezza singolare, che non ha che scarsi legami, anche di solo contenuto, con la poesia circostante: proprio come vedremo per i canti grecanici di Roghudi in Calabria. Non usciamo dall’ambito estetico, non facciamo deduzioni. (46)…
(46) Il Gigli nel suo opuscoletto (cfr. bibl.) osserva: «Ci piace rilevare anzitutto come la letteratura popolare greca di questa provincia abbia una fisionomia tutta propria, che la distingue nettamente da quella popolare italiana». Del resto il lettore prenda atto, come di un dato curioso, o almeno per curiosi, della strana coincidenza tra due canti greci di due paesi, Martano, qui nel Salento, e Bova, in Calabria, separati dall’intero meridione alloglotta e senza strade, e senza contatti di sorta tra loro per secoli: il canto di Martano (raccolto dal Gigli) dice: «C’ isela na’ mo fsiddo apu’ tturtea, / Na so’mbo ec’ es to petto sa’ gherai, / Na su pizzulisu òlo citto crea, /Su na calèfsi i hera na me piài!» (E vorrei essere pulce di queste parti, acciocché ti entrassi nel petto come un falcone, acciocché tutta quella carne ti pizzicassi, tu calassi la mano per pigliarmi). Mentre quello di Bova (raccolto dal Mandatari: cfr. bibl.): «Caspéddha, po’ ciumàse manahi? /Manabò ciumúne ciòla egò. / Na spiddho na su mbei ossu to afti, /C’ena addho na mbei pu thelo ego;/ Na su dangài addhonè tundo vizzì, / Ce t’addho, abbucàtu, to affalò: Asce sprihada na su vjéi i spihì, /Ti meddhi n’artis eci p’ummon ego.» (Ragazza, come dormi sola? Solo ci dormo anch’io. Una pulce t’entri dentro l’orecchio, e un’altra dove voglio io. Ti morda un’altra quella mammella e l’altra sotto, l’ombelico. Che di freddo ti esca l’anima, ché non venisti là dove ero io).”
Nel centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini la Fondazione Notte della Taranta ha ritenuto doveroso l’omaggio al ricercatore, poeta, scrittore, regista, antologista, attingendo al suo Canzoniere Italiano. L’Orchestra Popolare Notte della Taranta e il maestro concertatore Dardust hanno scelto, dalla sezione Puglie, tre brani: uno di Alberona in provincia di Foggia, Piangi, misera mia, che so soldato; uno del Gargano, Vurria salì ‘ncil’ a se putess; ed uno in grico di Terra d’Otranto, En tu’ pa tos astèrio a’ tton aghèra.
Brano di Alberona Piangi, misera mia, che so soldato
Piangi, misera mia, che so soldato, (Piangi, o poverina, che son soldato,)
piangi la libertà c’aggio perduto! (Piangi la libertà che ho perduto!)
Pe tre anni a servì so ubliato, (Per tre anni a servir sono obbligato,)
cerco pietà e non trovo chi m’aiuta. (cerco pietà e non trovo chi mi aiuta.)
Di notte e iorno vaio sempre armato, (Di notte e giorno vado sempre armato,)
vini compagnio mio a dar la muta! (vieni compagno mio a darmi il cambio!)
Mentre che mangio pu cumpagno a lato (mentre che mangio col compagno al fianco)
Piangio, nennella mia, che t’ho perduta! (piango, bambina mia, che t’ho perduta!)
Brano del Gargano Vurria salì ‘ncil’ a se putess
Vurria salì ‘ncil’ a se putess (Vorrei salire in cielo se potessi,)
pe nna scalett de tremila pass, (per una scaletta di tremila passi)
vurria ca la scaletta ce rumpess (vorrei che la scaletta si rompesse)
e ‘mbrazz’ a la nenna mij me truess. ( e in braccio alla nenna mia mi trovassi.)
Brano di Terra d’Otranto En tu’ pa tos astèrio a’ tton aghèra
En tu’ pa tos astèrio a’ tton aghèra (Non l’ho detto alle stelle del cielo)
‘de tu èliu, pu ppa prama canonì: (né al sole che ogni cosa vede:)
to noma tto cratenno essu ‘ss emèna, (il nome lo custodisco dentro di me)
ce manehà i cardìa-mmu tto torì. (e il solo mio cuore lo vede.)
Ma pan astèri t’asterìu cuntèi (Ma ogni stella alla stella racconta)
‘es tutto hrusò-mmu mea ‘ss to scotinò, (del tesoro mio grande nel buio)
ce iglio, pu crivinnete, mo’ lèi, (e il sole, che si nasconde, me lo dice,)
milonta m’o fengàri-mmu calò. (parlando con la luna mia bella).
Ta fidda o lèun tos fiùri, travutonta (Le foglie lo dicono ai fiori,)
‘ss tin talassa, pu pane tta nerà; (cantando al mare, dove vanno le acque;)
ce ta puddìa mu lèune travutonta: (e gli uccelli mi dicono cantando:)
mattese na ‘capisi mia forà. (imparò ad amare una volta.)
En tu ‘pa mai to noma to glicèo, (Non l’ho detto mail il nome dolce,)
ce ghì ce aghèra mu lèune fonerà; (e cielo e terra me lo dicono apertamente:)
a’ mea ‘ss tus fiùru miristù pu steo, (di mezzo ai fiori odorosi dove sto,)
oticanè mu lèi: s’agapà. (mi dice ogni cosa: ti ama!)
Nota Bibliografica
Pier Paolo Pasolini, Canzoniere italiano, Antologia della poesia popolare, prefazione di Alberto Maria Cirese; Garzanti, Milano, 2019
PALCO LUMINARIE SCENOGRAFIA
Imponente la struttura in acciaio ferroso che per questa edizione raggiunge l’altezza di 17 metri. Il palco sul quale si esibiranno gli artisti è di 33 metri di lunghezza e 19 di larghezza. Grandi numeri per la produzione del concertone e per la realizzazione non solo della struttura, ma anche per l’allestimento dei videoled: 200mq. distribuiti tra scenografia e pubblico e gestiti da 2 media server e 1 regia video, tutto con risoluzione 4k.
Suggestioni di colori e luci sul palco anche con le luminarie realizzate da Mariano Light: 600mq di luci e 38mila led che andranno a comporre una cornice unica e straordinaria attorno ad un quadro molto speciale. Un viaggio “spaziale” che solcherà idealmente le gallerie prospettiche delle luminarie che animano le feste patronali del Salento. Colori predominanti sul palco: il bianco e piccoli spunti blu. La scenografia è di Marco Calzavara
AZIENDE SALENTINE PER IL LOOK
È Rosanna Calcagnile, fondatrice della prima accademia salentina di design a Lecce nel 1984, a firmare gli abiti di Consuelo Alfieri, Alessandra Caiulo, Stefania Morciano e Enza Pagliara. La costumista ha lavorato con Santa Scioscio, docente di design, e Dolores Mauro, docente di tecnica “Alta Moda sartoriale”, per la realizzazione degli abiti delle voci femminili. Per Rosanna Calcagnile “Il progetto “Notte della Taranta”, dopo un necessario dialogo con le artiste, intende esprimere, attraverso un’analisi accurata di ricerca dei materiali, quei valori estetici di artigianalità e di design nel pieno rispetto del corpo per conferire al prodotto finale, senza mortificarne la vestibilità e la gestualità nel contesto degli spazi scelti, quel nuovo valore di unicità”.
Le cantanti dell’Orchestra Popolare indosseranno i gioielli realizzati da Gianni De Benedittis per Futuro Remoto tutti pezzi in argento e oro, progettati in 3D e realizzati a mano con la tecnica della microfusione e del pressing form, con sperimentali interventi di argento e oro etico, nel rispetto del principio di sostenibilità. “I gioielli che ho scelto per la Notte della Taranta, spiega De Benedittis, si ispirano al mito, che ha sempre accompagnato la musica in tutte le sue espressioni: non solo come racconto e leggenda, ma anche come invenzione, costruzione e viaggio di rinnovata conoscenza, per il recupero di quelle radici lontane che fanno battere il ritmo del cuore”.
A completare l’immagine e il look degli artisti le acconciature e il make up di Officina Paar che per il terzo anno consecutivo è partner ufficiale per La Notte della Taranta. Per il Corpo di Ballo, si è optato per una contaminazione di stili, dal nude look al classico Make-up glow, mettendo in risalto la bocca con un rossetto rosso scuro. L’hairlook invece avrà un effetto molto naturale, con un doppia texture, effetto wet sulla sommità e massima libertà di movimento ed espressione sulle lunghezze. Per le voci dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta invece lo stile sarà pulito ed essenziale con dettagli che caratterizzano e personalizzeranno il tutto e qualche effetto “ surprise”. Ecco lo staff impegnato per la lunga Notte della Taranta. Make-up Artis: Valentina Pagano, Chiara Longo, Deborah Andretta, Noemi Vetrugno. Hair stylist: Roberta Apos, Carla Marti, Nico Anglani, Angela Loparco, Elisa Santoro, Renata Diella, Sabrina Giussani, Stefano Spinetta, Pasquale Santantonio.
La scelta dei costumi del Corpo di Ballo è della coreografa Irma di Paola e il coordinamento di Vinicio Attanasi che ha realizzato anche gli originali cappelli protagonisti del quadro coreutico sul tema di Fuecu, la potente pizzica scritta da Daniele Durante per celebrare la Focàra di Novoli.
ECOLOGIA CULTURALE: NASCE IL PARCO DEGLI ULIVI DELLA TARANTA
Nasce il Parco Ulivi della Taranta, una distesa di 1500 nuovi alberi che saranno piantati grazie all’adozione degli ulivi da parte degli artisti e del pubblico che ogni anno invade le piazze del Festival Itinerante a ritmo di pizzica.
Un progetto ideato dalla Fondazione Notte della Taranta in collaborazione con Olivami, l’associazione no profit che consente l’adozione di un ulivo per aiutare a riforestare il Salento colpito dalla Xylella. Una nuova forma di olivicoltura sostenibile e partecipata che offre l’opportunità a tutti di adottare a distanza uno o più ulivi ottenendo una fornitura annuale di olio Evo dalla provenienza e dalla qualità certificata. Per ogni ulivo che viene adottato, Olivami & Taranta ne piantano uno di nuova generazione.
Attraverso l’adozione dei primi 100 ulivi, Fondazione La Notte della Taranta ha realizzato il primo parco a Carpignano Salentino visitabile in qualsiasi momento dell’anno, e facilmente riconoscibile grazie all’insegna e alle targhette nominative appese sugli alberi e recanti il nome degli artisti del Festival e del Concertone. L’iniziativa si pone l’obiettivo di contribuire nel lungo periodo alla compensazione delle emissioni di CO2.
Il progetto “Parco della Taranta” sarà caratterizzato dalla piantumazione di un albero simbolo in ognuno dei 12 comuni della Grecìa salentina. Attraverso il codice QR si aprirà un percorso verde che condurrà il visitatore nel parco, in un vasto terreno di Carpignano salentino, dove giovani piante di ulivo restituiranno al Salento la linea paesaggistica distrutta dal batterio della Xylella.
Olivami è un’associazione iscritta al RUNTS (registro unico nazionale terzo settore) impegnata nella riforestazione delle campagne salentine distrutte dalla Xyella. Attraverso la promozione dell’adozione degli ulivi, l’associazione Olivami consente ad aziende, enti e istituzioni di contribuire alla rinascita dell’olivicoltura salentina, finanziando la piantumazione di nuovi ulivi in sostituzione di quelli colpiti dalla Xylella. Per ogni ulivo che viene adottato, Olivami ne pianta uno di nuova generazione tollerante al batterio Xylella fastidiosa. Gli ulivi saranno condotti da agricoltori che hanno deciso di aderire al progetto piantando nuovi ulivi.
È possibile effettuare l’adozione direttamente dal sito web dell’associazione www.olivami.com, selezionando la quantità e la specie di alberi che si vuole adottare. Subito dopo l’adozione si riceverà un’e-mail di conferma con il certificato di adozione.
PRECONCERTONE 27 agosto 2022 dalle 20.30 alle 22.00
Saranno i Taranters ad aprire il Pre-concertone sabato 27 agosto alle 20.30. Dopo la conclusione del progetto MATRIA realizzato dalla Regione Puglia e dalla Fondazione La Notte della Taranta, gli studenti dell’Istituto Istruzione Secondaria Superiore Salvatore Trinchese di Martano, saliranno sul palco per proporre il loro repertorio in lingua grica. I Taranters sono: Davide Terracciano, Emanuele Castrignanò, Luca Sergio ai tamburelli; Daniele Palumbo alle percussioni; Luca Aprile, Francesco Lefonso, Gaetano Rescio, chitarre acustiche; Gianluigi Marcianò, chitarra elettrica; Alessandro Sergio, clarinetto e sax; Domenico Pellegrino, tastiera elettronica; Francesca Cezza, Matilde Allegretti, Antonio Cannazza, voci soliste; Giacinta Calò, Letizia Calò, Francesca Arcuti, Gilda Vacca, Valentina De Campi, voci; Aurora Curlante, Francesca Pasca, Helena Corlianò, Laura Castrignanò, Paolo Miceli, ballerinǝ.
Après La Classe
Saranno gli Après La Classe con la loro energia i protagonisti del Pre-concertone. La band, originaria di Aradeo, in provincia di Lecce, è composta da Cesko (voce, synth, chitarre), Puccia (voce, fisarmonica, tastiere), Combass (basso, cori), affiancati da Gianmarco Serra, Alex Ricci e Paco Carrieri. Dopo anni di palchi calcati tra Italia e resto del mondo, hanno modificato nel tempo il loro sound in una sorta di Dub-Rock con contaminazioni Electro-Rock. La band ha scritto e cantato anche delle canzoni in francese, lingua madre del cantante.
Sul mega palco di Melpignano gli Après La Classe trascineranno il pubblico con i loro brani di successo e quelli dell’ultimo lavoro discografico Santa Marilena nel quale hanno collaborato con Didy, DJ Gruff, Manu Chau,Piotta, The Yorker, Alborosie.
AQUEDOTTO PUGLIESE
La Notte della Taranta è sempre più sostenibile, grazie ad Acquedotto Pugliese (AQP) che anche quest’anno è al fianco della Fondazione nel portare avanti un cambio di sensibilità ambientale in cui la musica, gli artisti, il pubblico e le comunità, che ospitano e vivono gli eventi, sono protagonisti del cambiamento. Saranno infatti installate 8 postazioni, 7 nell’area del pubblico del Concertone e 1 nel backstage, per l’erogazione dell’acqua pubblica. “Un evento all’insegna della cultura e della sostenibilità, per valorizzare – spiega Tina De Francesco, consigliera d’amministrazione di AQP – un incontro artistico ricco di vita, quello della musica e dell’acqua. Durante le prove generali del 26 agosto e il concertone del 27 agosto Acquedotto Pugliese distribuirà acqua di rubinetto nell’area del concerto e in quella riservata agli ospiti, utilizzando erogatori con bicchieri monouso biodegradabili. Il coinvolgimento di un pubblico così vasto in una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare in Europa permetterà anche di portare avanti la campagna di sensibilizzazione sulla buona pratica del consumo dell’acqua di rubinetto, che garantisce benessere alla persona ed anche all’ambiente, grazie alla riduzione dell’utilizzo di materiale e di energia. L’acqua è un bene comune, un valore condiviso, una risorsa preziosa ed usarla al meglio – conclude la consigliera – è una responsabilità di tutti”.
AUTO ELETTRICHE
Per la mobilità degli artisti della Notte della Taranta il Gruppo De Mariani ha messo a disposizione un parco auto di 10 autovetture Mercedes. Il parco macchine è così composto: una autovettura CLA 250 e GLA 250 con le quali il guidatore può scegliere di viaggiare full eletric, sfruttando la carica delle batterie, 2 CLS 300 D (diesel con motore elettrico abbinato); due autovetture GLC 300E, auto che possono tranquillamente transitare nella ZTL se si sceglie di guidare totalmente in elettrico. Inoltre sono dati in dotazione due modelli che rappresentano una straordinaria innovazione; GLE 350 Coupè; motore elettrico e diesel con grande potenza abbinati alla trazione integrale 4matic e per finire 2 auto GLB 200D 4 Matic. Tutte le auto hanno raffigurato il logo de La Notte della Taranta. Il motore di queste autovetture messe a disposizione da DMJ è coadiuvato se necessario dal motore elettrico in modo tale da ottenere prestazioni che coniugano il piacere di guida e comfort con consumi ed emissioni fortemente ridotte.
SICUREZZA
All’interno dell’ex convento degli Agostiniani è allestita una sala operativa dove le Forze di Polizia, garantiranno il regolare svolgimento dell’evento grazie anche all’ausilio di un sofisticato sistema di videosorveglianza dedicato e collegato al sistema di video sorveglianza comunale. Oltre 200 gli agenti delle FFOO e 300 addetti della Protezione Civile (con il Coordinamento provinciale della Protezione civile) e servizio volontari, che presidieranno gli accessi all’area evento nei pressi dei varchi. Operative anche 5 postazioni dei Vigili del Fuoco.
È Fi.Fa. Security Network, società marchigiana leader nel settore della sicurezza integrata, punto di riferimento per la vigilanza e la gestione di grandi eventi a livello nazionale, a garantire le attività necessarie allo svolgimento in sicurezza della manifestazione La Notte della Taranta. Oltre 100 sono gli operatori del territorio impiegati durante tutto il periodo dell’evento nei vari servizi: controllo e allestimento aree spettacoli, controllo antincendio, gestione flussi di ingresso e uscita del pubblico, verifica accessi e presidio delle aree sensibili e accompagnamento degli artisti. Anche per la serata del Concertone, Fi.Fa. garantirà gli accessi alle aree riservate.
Predisposto il piano sanitario del 118 per far fronte ad eventuali emergenze di soccorso nell’ambito della manifestazione La Notte della Taranta. Saranno circa 200 i volontari impiegati tra 118 e Croce Rossa Italiana. Nell’area del “Campo Sanitario” di circa 400 mq con un totale di 26 posti letto due dei quali monitorizzati per i casi più gravi (codici rossi), ci saranno 4 tende pneumatiche della Croce Rossa Italiana (degenze verdi) – 1 postazione per la piccola chirurgia, 1 tenda area triage- 1 tenda pneumatica per i codici rossi- 1 automedica del 118, 1 ambulanza ALS 118, 2 ambulanze CRI . Saranno 7 le postazioni delle ambulanze periferiche.
(immagine: tratta da video di Gianluigi Laguardia)