Oggi il ministro dell’Istruzione e dell’Università, Stefania Giannini, ha inaugurato l’anno accademico 2014-2015 nelle sedi universitarie di Taranto. Si sono presentati all’appuntamento anche gli studenti del liceo “Archita”, fra gli altri. E al ministro hanno consegnato, quelli del comitato studentesco, la lettera che è di seguito:
AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA STEFANIA GIANNINI
Noi studenti del Liceo statale “Archita” di Taranto, con la presente lettera, vogliamo segnalarLe la situazione in cui versa il Palazzo degli Uffici, dichiarato dalla Sovrintendenza per i beni architettonici “bene culturale”, sottoposto a vincolo monumentale e, in quanto tale, da tutelare e salvaguardare secondo l’articolo 9 della Costituzione Italiana.
La costruzione del Palazzo degli Uffici, dall’indubbio pregio architettonico, monumentale, artistico e archeologico ebbe inizio nel 1791 ed ebbe termine, dopo varie vicende, nel 1894.
Con la nascita del Borgo, avvenuta negli anni successivi all’Unità d’Italia, divenne l’elemento ordinatore dell’impianto urbano e intorno ad esso si organizzò tutto il sistema viario e gli altri Palazzi privati si conformarono sulla base dei suoi elementi architettonici.
Inoltre dal 1876 il Palazzo degli Uffici è stata la sede del Liceo Statale “Archita”, il più antico e prestigioso Liceo della nostra città, che quest’anno celebra il 142° anno della sua fondazione e che ha rappresentato sempre uno dei punti di riferimento più importanti della vita culturale della Città.
Nel 2003, quindi ben 11 anni fa, l’Amministrazione comunale di Taranto decise di procedere alla ristrutturazione del Palazzo. Ma la vicenda della ristrutturazione, tra sospensione dei lavori, aggiornamenti e revisione dei progetti, avvicendamenti di imprese, annunci e proclami di sempre inizio dei lavori, non ha avuto mai termine.
Le lasciamo Immaginare, Signora Ministro, il profondo disagio che questa situazione ha creato al Liceo Archita, che dapprima si è visto sottrarre spazi all’interno dell’edificio, poi è stato costretto a dividersi in tre sedi distanti tra loro e infine ad abbandonare definitivamente la sua sede storica, quando finalmente sono iniziati i lavori nell’ottobre del 2012. Il tutto è causa di forte disagio tra Noi studenti che, pur di tenere alto il nome del Nostro prestigioso Liceo, cerchiamo di incontrarci e di continuare a produrre cultura non senza incontrare difficoltà. E’ per noi anche difficile fare massa critica, organizzarci, discutere; è per noi faticoso fare ciò che viene chiesto ad un qualsiasi studente di un Liceo: diventare un cittadino attivo di Domani.
Ma un anno fa circa, mentre tutti pensavamo che si fosse giunti al capitolo conclusivo di questa triste vicenda, abbiamo appreso dalla stampa che i lavori erano stati sospesi sia per il mancato pagamento da parte del Consorzio titolare del progetto finanza all’impresa che stava eseguendo i lavori di rimozione del tetto e dell’amianto di una cifra vicina a 1,8 milioni di euro, sia per il sospetto di infiltrazioni mafiose nello stesso Consorzio di imprese.
Le facciamo presente che per diverso tempo il Palazzo è rimasto privo della copertura di parte del tetto (ora è coperto con un telo di plastica) e che quasi tutto il patrimonio librario del Liceo ( 20.000 volumi, molti di grande pregio), quasi tutto il patrimonio archivistico e gli altri beni (busti in marmo e in gesso, colonne rivenienti dagli scavi archeologici di Taranto e una colonna da quelli del Foro romano), che ancora si trovano nel Palazzo sono esposti alle intemperie atmosferiche, con infiltrazione di acqua, dovuta alle abbondanti piogge cadute nel corso di questo anno.
Il nostro timore, Signora Ministro, è che i tempi di ripresa dei lavori si allunghino in maniera indefinita, che l’edificio, per lo stato di abbandono, possa subire danni irreparabili e che il Liceo Archita per lunghi anni ancora sia costretto a restare diviso in tre sedi e a non fare ritorno nella sua sede storica. Più volte, unitamente alla Dirigenza scolastica e all’Associazione culturale “A. Moro – ex alunni, ex docenti e docenti dell’Archita, costituitasi nel lontano 1967 alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio A. Moro, che è stato studente dell’Archita, abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di mettere in sicurezza l’edificio, di salvaguardare il patrimonio dell’Archita, di assumere tutte le decisioni necessarie perché i lavori possano riprendere al più presto possibile.
Oggi abbiamo voluto cogliere l’occasione della Sua venuta a Taranto per metterLa a conoscenza di questa situazione e per chiederLe sia il Suo interessamento per un problema che non riguarda solo l’Archita ma tutta la città, e sia di mettere in atto tutte le iniziative che riterrà opportune per una sua soluzione.
Nella certezza di un Suo fattivo interessamento, voglia gradire i nostri distinti saluti.
(foto home page: fonte la rete)