Pierpaolo Cariddi, sindaco di Otranto (56 anni) ed il fratello Luciano (54) in carcere.
Agli arresti domiciliari: Roberto Aloisio (50) e Giuseppe Tondo (69) funzionari comunali; Luigi Bleve (61) imprenditore di Otranto; Marco Maggio (40) di Cannole; Salvatore Giannetta (63) di Minervino di Lecce, titolare di supermercati; Raffaele De Santis (76) di Otranto, presidente territoriale di Federalberghi; Roberto De Santis (64) imprenditore, residente a Maglie; Emanuele Maggiulli (56) ingegnere, di Muro Leccese.
Di seguito un comunicato diffuso dalla procura della Repubblica di Lecce:
Nella mattinata odierna, militari dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Lecce, assieme ai funzionari della Polizia Provinciale, stanno dando esecuzione ad un provvedimento di misure cautelari, personali e reali, emesso dal GIP del Tribunale di Lecce nei confronti di 10 soggetti (di cui 2 in carcere e 8 agli arresti domiciliari), cui sono contestati – nelle diversificate vesti di amministratori, funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti – i reati di associazione per delinquere finalizzata al compimento di plurimi delitti contro la Pubblica Amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea ed altro.
L’indagine origina nel dicembre del 2017, allorquando alcune condotte poste in essere dalla compagine amministrativa di un comune salentino sono rimesse all’attenzione del Nucleo Investigativo dell’Arma leccese e, quindi, al vaglio della locale Procura. Dagli sviluppi delle indagini, condotte solo in una fase successiva anche dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce e dalla Compagnia Guardia di Finanza di Otranto, fino alla primavera del 2022, emergerebbe un modus operandidell’apparato pubblico ispirato, oltre che all’arricchimento personale, ad assicurarsi bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di
presidi di potere a livello sia locale sia a regionale. Complessivamente 60 gli indagati, raggiunti alle prime luci dell’alba da provvedimenti giudiziari spazianti dalla notifica di informazioni di garanzia fino all’applicazione di misure restrittive della libertà personale e cautelari di natura reale.
Sotto quest’ultimo fronte, significativo è il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di strutture turistico – ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche, diverse unità immobiliari e numerose somme di denaro, per un valore stimato di diversi milioni di euro, illecitamente autorizzati o realizzati in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica.
Nelle tacciate dinamiche si anniderebbe, in estrema sintesi, un consolidato sistema associativo di natura corruttiva politico – imprenditoriale, che da tempo avrebbe pervaso una determinata amministrazione comunale, coinvolgendone amministratori e funzionari “troppo vicini” ad alcuni
imprenditori con interessi economici in quel centro, coltivati attraverso artefatte aggiudicazioni di appalti e rilasci di concessioni comunali offrendo utilità di diversa natura, finanche ad assicurare un
“bacino di voti” per il sostegno elettorale ricevuto da alcuni degli indagati, nonché vantaggi economico – patrimoniali per i restanti.
Ad ispessire il quadro accusatorio tessuto dalla magistratura anche gli accertamenti, in particolare quelli in materia edilizia e paesaggistico-ambientale, condotti dalla Polizia Provinciale, connotatida copiose acquisizioni documentali e molteplici rilievi tecnici.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, testimonia il perdurante impegno dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza a presidio della sicurezza del Paese e nel contrasto delle condotte che impattano sul regolare e trasparente funzionamento della Pubblica Amministrazione.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.