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Ilaria Cucchi, candidata in Puglia: stamattina a Taranto Elezioni politiche, al voto il 25 settembre

Cucchi Brindisi

Di Angela Maria Centrone:

Questa mattina Ilaria Cucchi, candidata capolista al Senato anche per la Puglia, è ospite in piazza Vittorio Veneto a Taranto per l’Alleanza Verdi e Sinistra Italiana assieme a Sonia Fornaro e Giovanni Carbotti, candidati alla Camera, Antonio Lenti, consigliere comunale di Taranto per Europa Verde, Giuseppe Serio, consigliere comunale di Martina Franca per Reti Civiche (in foto con Ilaria Cucchi, ndr) e Fabiano Marti, assessore alla cultura di Taranto per Europa Verde.

Prima dell’evento, Cucchi ha raccontato a questa testata del suo impegno riguardo l’avventura elettorale intrapresa.

  • È stato già pubblicato che prima della vicenda di Stefano lei era di centrodestra. Cosa è cambiato esattamente da allora e in quali aspetti si è sentita, diciamo, tradita da quegli ideali?

Fino al 2009, ovvero quando la mia vita è stata stravolta, ero una persona molto diversa dalla Ilaria Cucchi che conoscete oggi. Ero, come ho già detto, parte di una famiglia medio borghese con una formazione cattolica. Le mie certezze di allora sono crollate quando la vita mi ha dato una lezione: tutto ciò in cui avevo creduto e in cui mi avevano fatto credere erano delle bugie. Prima fra tutti la mancanza totale del rispetto per il valore della vita umana. 

A chi si domanda come mai questo cambiamento, dico che forse Ilaria Cucchi è proprio la dimostrazione vivente di quanto sia sbagliato tutto ciò che la destra utilizza come propaganda elettorale e credo che, il fatto che io me ne sia resa conto sulla mia pelle, a loro possa far paura. 

  • Ma il centro destra non è interessato a tutelare i diritti civili e le fragilità di tutti? Questo non è un po’ anacronistico?

La destra trasforma le fragilità altrui in un punto di forza, proprio per parlare alla pancia della gente.

  • Pensa che l’emergenza attuale su più fronti sia riconducibile più ad una cristi di tipo istituzionale o di tipo sociale?

Il lavoro da intraprendere sicuramente dovrebbe partire da un piano sociale, ma allo stesso tempo occorre più sensibilità su certi temi delicati da parte delle istituzioni. A proposito dell’astensionismo, si dice che i cittadini si siano allontanati dalla politica, ma in realtà è il contrario. In queste settimane che ci lasciamo alle spalle è stato evidente che i cosiddetti politici parlano di tutto e del contrario di tutto, ma di nulla che possa veramente interessare a noi cittadini.

  • Questa mattina sarà ospite nella città di Taranto, un luogo simbolico riguardo la questione dei diritti. Cosa le preme dire innanzitutto alle persone che saranno lì ad ascoltarla?

A Taranto la salute è stata sacrificata in nome dello sviluppo e del profitto e questi cittadini vanno risarciti per  le sofferenze ai quali sono stati sottoposti e per i danni che hanno dovuto subire. Di pari passo c’è un altro tema, ovvero il diritto al lavoro che deve viaggiare assieme al diritto alla salute. In questa provincia l’inquinamento ha arrecato dei danni enormi e questo non può rimanere un problema locale, ma deve diventare un problema italiano, da aggiungere immediatamente all’agenda nazionale. Ritengo che sia uno di quei temi che non si possano rimandare oltre.

  • Lei in Italia è divenuta, se pur in circostanze tragiche, emblema di coraggio, giustizia e tenacia. Quando era ragazzina quale era il suo sogno?

Quando ero ragazzina sognavo di diventare un avvocato, poi ho fatto tutt’altro, ma mio malgrado nelle aule di giustizia ci sono finita comunque. E, ad oggi, ho capito che l’attivismo non può restare fine a se stesso e per questo ho deciso, senza pensarci due volte, di mettermi a servizio della collettività, dopo questi 13 anni di politica sul campo e mi auguro che mi sia data l’opportunità di continuare a partire dal prossimo 26 settembre.


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