Poche sere fa un allevatore, in visita a un suo collega nella masseria che si trova a metà fra Martina Franca e Crispiano, lo ha trovato più o meno in assetto antisommossa. Andava, con il suo collaboratore, a proteggere il gregge. E i pastori abruzzesi? “Mi ha detto che i cani non vanno più, è un segnale di paura”. Ma paura di che? “Dei lupi”. Ora, il fatto che un pastore abruzzese sia restio a proteggere il pascolo delle pecore è sembrato, al cronista, una cosa un po’forzata. Poi però il racconto dell’allevatore, con qualche particolare in più, ha preso decisamente la via dell’allarme concreto. “Il mio collega mi ha detto che solo del suo allevamento, si devono contare tre-quattro capre sbranate ogni giorno. E il collaboratore li ha pure visti”. Non è che si tratta dei cani randagi non certo assenti nel territorio? “Sono lupi. Dirò di più: nei mesi scorsi, verso la primavera, erano stati segnalati verso il territorio di Mottola, sempre con assalti agli animali nei pascoli, sbranando puledri. Poi alle Pianelle e adesso sono nella zona Orimini”.
(foto home page: non strettamente connessa alla notizia, fonte la rete)