Di seguito il comunicato di La Puglia non tratta:
Oggi si celebra la XVI Giornata Europea contro la Tratta di Esseri Umani. In Puglia, secondo i dati raccolti dalla rete antitratta attuatrice del progetto regionale “La Puglia non Tratta 5, insieme per le vittime”, è un fenomeno in continua trasformazione. I numeri raccolti negli ultimi due anni dal progetto regionale, parlano di un aumento delle situazioni di sfruttamento sessuale al chiuso nei centri abitati e negli insediamenti; persistono le condizioni di vita disumane delle vittime, soprattutto nelle campagne della BAT e nel foggiano; sono cambiate le modalità di reclutamento e assoggettamento che avvengono anche – e sempre più – attraverso le piattaforme digitali tanto che la Commissione Europea ha dedicato a questo tema una delle quattro direttrici principali della strategia nella lotta alla tratta 2022-2025.
E’ diminuita la presenza delle vittime di tratta in strada (meno nel tarantino e nel sud barese), forse soppiantata da forme al chiuso invisibili e legate all’uso del digitale. Altri luoghi significativi di sviluppo del fenomeno di tratta sono i CARA (in particolare Bari Palese), CAS e SAI, spesso fonte di forza lavoro, soprattutto giovanile (donne nigeriane, anche minori, per lo sfruttamento sessuale; uomini, spesso bengalesi, per quello lavorativo).
Duemilacinquecdento le persone contattate negli ultimi due anni. L’85% di queste per sfruttamento sessuale e il 15% per sfruttamento lavorativo,80% donne,17% uomini, 3% transgender. Le nazionalità più diffuse sono nigeriana, bulgara, rumena, e colombiana (con grande turnover) per lo sfruttamento sessuale, ghanese e marocchina per quello lavorativo, con un incremento dei bengalesi soprattutto nella ristorazione. Le strutture di accoglienza totali in Puglia sono 15 tra case di fuga, comunità di prima e seconda accoglienza, per uomini, donne e MSNA – Minori Stranieri Non Accompagnati.
In tutte le province si rileva la presenza di stanziali irregolari (ultraquarantenni), in grave marginalità sociale ed estrema povertà, con patologie psichiatriche e/o disturbi comportamentali, situazioni di matrimoni forzati e violenza domestica, dipendenza affettiva. Anche l’accattonaggio è molto diffuso nelle aree urbane.
Destinatari del progetto “La Puglia non Tratta” sono donne, anche in gravidanza e/o con minori a carico, uomini adulti, minori stranieri non accompagnati, vittime di: sfruttamento lavorativo (edilizia, agricoltura, ristorazione, lavoro domestico e assistenziale) e sessuale in strada e/o al chiuso; forme di violenza e grave sfruttamento in accattonaggio e attività illegali (matrimoni forzati, spaccio e furto conto terzi, etc.).
Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:
In occasione della sedicesima Giornata Europea contro la tratta di esseri umani, sul plesso della Presidenza della Regione Puglia è stato esposto per l’intera giornata uno striscione per sensibilizzare la cittadinanza e le Istituzioni sull’importanza della lotta alla tratta e della protezione delle persone vittima di grave sfruttamento.
La Giornata, istituita nel 2006 dalla Commissione Europea, costituisce altresì un’occasione per fermarsi a riflettere su di un fenomeno che, da ormai molti anni, lambisce in maniera più o meno grave tutti gli Stati facenti parte dell’Unione Europea. Come testimoniano i dati raccolti dalle Istituzioni preposte, sono decine di migliaia le persone identificate quali vittime di tratta a scopo di grave sfruttamento. Ogni anno giovani donne, uomini, persone transessuali e minorenni vengono reclutati da organizzazioni criminali transnazionali per essere sfruttati nell’ambito della prostituzione, del lavoro gravemente sfruttato, dell’accattonaggio e delle economie criminali forzate (spaccio e furti), dei matrimoni forzati e del traffico di organi.
Quello della tratta di esseri umani, oltre a rappresentare una violazione dei basilari diritti umani, è un fenomeno complesso in costante evoluzione: per essere contrastato in maniera efficace risultano di fondamentale rilevanza gli interventi multi-agenzia e la cooperazione tra le varie Istituzioni.
La pandemia prima e lo scoppio della guerra in Europa dopo hanno rappresentato delle ulteriori sfide. Il generale aumento della povertà e le distruzioni scatenate dal conflitto hanno considerevolmente aumentato le vulnerabilità per milioni di persone, esponendole al rischio di essere reclutate da parte di reti criminali senza scrupoli. Negli ultimi anni si evidenzia come il reclutamento delle vittime avvenga sempre più attraverso le piattaforme digitali, tanto che la Commissione Europea ha dedicato a questo tema una delle quattro direttrici principali della strategia nella lotta alla tratta 2022-2025.
Le vittime di tratta e/o grave sfruttamento possono accedere al Programma Unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale, finanziato a livello nazionale dal Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri e attuato mediante progetti su tutto il territorio nazionale. La Regione Puglia è titolare del progetto “La Puglia non tratta – insieme per le vittime” che prevede:
• Attività di primo contatto con le popolazioni a rischio di sfruttamento volte alla tutela della salute e all’emersione delle potenziali vittime di tratta e/o grave sfruttamento;
• Azioni proattive multi-agenzia di identificazione dello stato di vittima di tratta e/o grave sfruttamento, anche presso le Commissioni territoriali per il riconoscimento della Protezione Internazionale;
• Attività di primo contatto con le popolazioni a rischio di sfruttamento volte alla tutela della salute e all’emersione delle potenziali vittime di tratta e/o grave sfruttamento;
• Azioni proattive multi-agenzia di identificazione dello stato di vittima di tratta e/o grave sfruttamento, anche presso le Commissioni territoriali per il riconoscimento della Protezione Internazionale.
Ad ulteriore sostegno delle vittime di tratta, la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le Pari Opportunità ha istituito il Numero Verde Antitratta, costituito da un presidio operativo attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, gestito da operatori multiprofessionali capaci di interagire nelle principali lingue con le vittime di tratta e fornire informazioni a tutti coloro che attivano il Numero Verde.