A Lecce da alcune settimane è in corso il dibattito sull’istituzione dell’università islamica. Una proposta era arrivata, per insediare quel centro di formazione, e il dibattito si è acceso. Molto. Tanto che i proponenti hanno anche in mente di fare un passo indietro. Ritiene che invece di passi indietro non se ne debbano fare Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti che a Lecce ha la sua sede nazionale. Di seguito il comunicato che ha diffuso:
Non è possibile che la politica si perda in sterili dibattiti fondati su presupposti ideologici vetusti e senza alcuna apertura verso il futuro, quando si parla della possibilità concreta della realizzazione di un polo culturale di rilevanza internazionale in una piccola cittadina del Sud, da sempre tradizionale crocevia di culture e popoli.Ecco perchè, per tentare di mettere a tacere le diatribe nate dopo il lancio giornalistico della prima Università islamica italiana a Lecce interviene anche Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che sottolinea come non bisogna più perdere tempo e non mettere alcun bastone tra le ruote alla lodevole iniziativa che a quanto pare – per come dichiarato allo stessa associazione da parte dell’avvocato Giampiero Khaled Paladini presidente della Confime, organizzazione di professionisti e aziende, in tutto circa 500, provenienti dalle regioni del Mezzogiorno che si stanno adoperando per la realizzazione – è in dirittura d’arrivo.Siamo certi, infatti, che la creazione di un’università d’ispirazione islamica, la prima in Europa, in un territorio come quello salentino, da sempre propenso al dialogo e all’incontro per ragioni geografiche e storico – sociali, non possa che rappresentare un ulteriore e prezioso elemento in tal senso, rendendo il capoluogo salentino una capitale permanente della cultura globale.