La donna di Martina Franca necessita di una visita cardiologica. Non può permettersi, la famiglia, una visita privata così è stato fatto ricorso alla prenotazione pubblica. Prima di dicembre 2023 non se ne parla. Da Martina Franca, a Locorotondo, ad Alberobello, poi a Cisternino, per prenotare, senza soluzione. Il marito della signora chiede: chi non ha soldi per la visita privata cosa fa?
Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:
Una struttura pubblica di riferimento in grado di offrire uno specifico percorso diagnostico terapeutico assistenziale completo per il paziente obeso seguito in ogni aspetto.
E’ il traguardo raggiunto dall’Istituto Nazionale di Gastroenterologia “S. de Bellis” di Castellana Grotte che da luglio scorso ha avviato gli interventi di chirurgia bariatrica con l’attivazione di 10 posti letto dedicati. L’annuncio nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sala consiglio dell’Irccs dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano alla quale hanno partecipato l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese, il direttore generale dell’istituto ospedaliero Tommaso Stallone, il presidente del Civ dell’Irccs Enzo Delvecchio e il chirurgo Cristiano Giardiello che rappresenta una delle professionalità di maggior rilievo in Italia in questo campo e coordina un team multispecialistico.
“I pugliesi che hanno bisogno di interventi di chirurgia bariatrica, per la riduzione gastrica, per perdere peso e poter superare situazioni gravi di obesità, – ha dichiarato il governatore pugliese – da oggi potranno operarsi all’ICRSS “de Bellis”. Il sistema parte adesso, ha proseguito Emiliano, e le prenotazioni sono tante, basti pensare che ogni anno mandiamo 1500 persone fuori regione per interventi di questo tipo. Qui al “De Bellis” non si fa solo l’atto chirurgico, come in un ospedale fuori regione: si fa la preparazione, l’intervento e poi si viene seguiti praticamente a vita perché è giusto che si controlli sistematicamente quello che accade dopo. Ovviamente la Regione è pronta a sostenere alla stessa maniera tutti gli altri ospedali pugliesi che intendono seguire lo stesso settore. Il lavoro dell’istituto di ricerca è utile anche ai fini della ricerca per migliorare la qualità dell’assistenza e dell’atto chirurgico”, ha concluso Emiliano.
Nel suo intervento l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese ha sottolineato che “si inaugurano oggi 10 posti letto di chirurgia bariatrica al “de Bellis” dove la problematica dell’obesità viene affrontata con grande eccellenza e qualità. La scelta regionale è strategica per evitare tante difficoltà alle persone affette da obesità con un protocollo importante dal punto di vista scientifico, perché c’è un trattamento prima, durante e dopo l’intervento chirurgico. E anche la possibilità di integrare il percorso con un centro per i disturbi alimentari e nutrizionali molto qualificato. Penso – ha sostenuto ancora Palese – che questa sia la strada giusta per evitare la mobilità passiva e i tanti disagi a questi pazienti. Oggi, quindi, parte una grande e nuova esperienza anche dal punto di vista scientifico perché questo è un istituto di ricerca e cura a carattere scientifico e nel contesto della riforma noi dobbiamo potenziare come Regione questi istituti. Il presidente Emiliano ha dato già degli indirizzi precisi: c’è grande disponibilità da parte della Regione a poter operare un potenziamento di ulteriori servizi sia per la ricerca sia nell’assistenza”.
Soddisfazione è stata espressa dal dottor Cristiano Giardiello. “Stiamo portando avanti un progetto che sicuramente sarà un’eccellenza nell’ambito del panorama sanitario della Puglia per trattare una patologia così complessa e difficile come l’obesità che ormai è una malattia sociale”, ha dichiarato il chirurgo campano. “Qui ci sono tutte le professionalità e le eccellenze per poterla gestire al meglio: io sono venuto a portare il mio contributo in questo centro per la chirurgia bariatrica, ma questo è solo uno dei passaggi del trattamento dell’obesità, perché l’obesità va affrontata con un team multidisciplinare che gestisca al meglio il paziente. Dal paziente con una ferita lieve per fare in modo che non diventi una malattia grave, al paziente gravissimo da trattare, perché l’obesità purtroppo è una malattia che riduce l’aspettativa di vita e sicuramente la qualità della vita”, ha concluso Giardiello.
Finora al “De Bellis” sono già stati eseguiti 26 interventi e si prevede di arrivare a 50 entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di diventare nel 2023 centro di eccellenza della società italiana di chirurgia dell’obesità (SICOB) con 300 interventi l’anno, iniziando così ad invertire il flusso di pazienti verso le strutture private e del nord riducendo i costi della mobilità passiva: sono circa tremila i pugliesi che ogni anno si rivolgono a centri privati specializzati della Puglia e di altre regioni del nord.
L’intervento chirurgico di riduzione del peso è il tassello con cui si completa il percorso assistenziale per il paziente obeso che vede l’istituto pugliese tra i pochi in Italia con i “Gruppi del Cammino” per le attività motorie riconosciuti dal ministero della Salute. Circa duecento i pazienti seguiti che trovano al “de Bellis” i piani personalizzati da parte dei chinesiologi e anche tutti i trattamenti di chirurgia plastica necessari al perfezionamento e al ripristino psico-fisico del paziente obeso, le terapie, le diete, indispensabili dopo l’intervento per il raggiungimento del miglior risultato possibile.
“Si tratta di un risultato storico per il nostro istituto e un ulteriore passo avanti fondamentale per la sanità pubblica non solo regionale visto che – sottolinea il Presidente del Civ dell’Irccs “de Bellis” di Castellana Grotte Enzo Delvecchio – si ridurrà la mobilità passiva in quanto sono molti i meridionali costretti a rivolgersi alle regioni del nord o alle strutture private per gli interventi di chirurgia bariatrica”.
“Il risultato ottenuto rappresenta il riconoscimento di un lungo e complesso lavoro svolto”, afferma il direttore generale dell’Irccs “S. de Bellis” Tommaso Stallone che mette in evidenza come “si potrà aumentare e migliorare l’assistenza ai pazienti obesi e a quelli affetti da patologie gastrointestinali e disturbi legati all’alimentazione e all’apparato digerente”.