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Siderurgico di Taranto: aziende indotto, il blocco vero prospettato per oggi Lavoratori che hanno ricevuto l'indicazione di restare a casa. Emiliano: cosa dirà domani al ministro

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Un lavoratore, nel tardo pomeriggio di ieri: :”Pensavamo fosse per oggi, invece credo che sia per domani”. Lui ed i suoi colleghi restano a casa e ciò che è stato disposto per l’azienda in cui opera quel lavoratore è stato indicato anche ad altre. I

ll blocco, con la sospensione (“la bomba”, è stata chiamata) insomma, pare prendere concretamente forma oggi. Chissà se per tutte le 145 imprese dell’appalto o se la cosa, all’atto pratico, sia graduale. Oggi, che è vigilia di incontri per il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, chiamato a sbrogliare una situazione terribile dopo la comunicazione di Acciaierie d’Italia alle 145 aziende dell’indotto del siderurgico di Taranto, per la repentina sospensione degli ordini.

Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:

“Il ministro Urso, con il quale ci conosciamo da tanti anni, è una persona corretta e leale a prescindere dagli orientamenti politici. Credo che non abbia gradito il metodo con il quale Acciaierie d’Italia batte cassa verso il Governo italiano. Evitando di rilasciare dichiarazioni che rendano ancora più complicato il lavoro del ministro, vado a Roma con l’intendimento di avere un chiarimento generale con il Governo, l’ennesimo. Non so quante volte ho parlato dei vari governi italiani e delle loro varie soluzioni rispetto all’Ilva.

Il piano della Regione è semplice: innanzitutto fare di Taranto la capitale dell’idrogeno italiano. Ben sapendo che miracoli non esistono, ma nel tempo immaginiamo con l’idrogeno di eliminare qualsiasi emissione nociva dalla fabbrica.

E solo a queste condizioni, possiamo immaginare che Taranto continui per conto dell’Italia a svolgere questa funzione di produzione dell’acciaio. Se invece qualcuno pensa, con la scusa della crisi energetica e delle difficoltà finanziarie, di continuare a far emettere da questa fabbrica sostanze nocive per la salute, sappia che questo sacrificio non può essere portato avanti.

Non consentiremo a nessuno di continuare ad abusare della salute dei tarantini nella misura in cui si è certificato con una sentenza di Corte d’Assise, che ha stabilito che qualcuno ha provocato in maniera illegittima la morte di tante persone. Questo è il dato di fatto con il quale il Governo si deve confrontare”.

Lo ha detto ieri a Taranto il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano rispondendo alle domande dei giornalisti sull’incontro che si terrà a Roma giovedì con il Ministro Urso.

 

 

 

 

 

 

 


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