Vincitore del premio Strega con “Spatriati” la scorsa estate, lo scrittore di Martina Franca aveva già all’attivo altri bellissimi romanzi. Fra questi, Mario Desiati aveva scritto “Ternitti” che ieri è stato rappresentato al teatro Piccinni di Bari. Al debutto, fra il pubblico, l’autore.
Dalla presentazione del Teatro pubblico pugliese:
Questa è la storia dei sacrificabili del Capo di Leuca del secolo scorso.
Domenica Orlando, detta Mimì, un’operaia di 50 anni, ragazza madre, impiegata nel cravattificio della sua città, è sul tetto della fabbrica, a difendere il suo lavoro e quello delle donne del Capo dalla nuova prevista delocalizzazione. Il racconto dei suoi cinquant’anni di vita, dall’emigrazione in Svizzera al ritorno in patria e alla lotta per la quotidiana sopravvivenza, si intreccia a quello del nostro Paese e alle vicende che hanno segnato la storia dell’Italia nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Alla voce di Mimì si contrappone quella della figlia Arianna, giovane donna del sud in cerca di un destino diverso da quello della madre. La versione per il teatro sceglie infatti, per raccontare questa storia, di dare voce alle due donne, madre e figlia. La giovane Arianna si troverà ad interrogarsi sull’origine della sua stessa esistenza, tanto da decidere, come medico, di implicarsi in prima persona nel sostegno dei diritti dei malati di ternitti. Si renderà conto presto di come la sudditanza culturale oltre che economica di quei territori sia all’origine, oggi come allora, di tanti scempi e sopraffazioni.
AlephTheatre/Ass. Cult. Radicanto
TERNITTI
Dal romanzo di Mario Desiati
Versione per il teatro Giusy Frallonardo, Nicoletta Robello Bracciforti, Paolo Russo
Con Giusy Frallonardo, Giulia Salvarani e Maria Giaquinto
Musiche dal vivo Radicanto
Scene Francesco Arrivo l’Accademia di Belle Arti di Bari
Light designer Pietro Sperduti
Contributi multimediali Enrico Romita
Consulente per la lingua salentina Paolo Russo
Regia Enrico Romita