La donna è morta lo scorso marzo. Nel testamento, per i nipoti le azioni acquistate anni fa, praticamebre i risparmi per decine di migliaia di euro, commutati. Azioni che però non valgono praticamente nulla, per la grave situazione della banca fino all’intervento pubblico.
Di seguito il comunicato:
Lo scorso 18 gennaio si è svolta la seconda udienza del maxiprocesso innanzi al collegio della I sezione Penale del Tribunale di Bari, che vede come imputati alcuni ex manager della Banca popolare di Bari (l’ex condirettore generale Gianluca Jacobini, Nicola Loperfido, già responsabile direzione Business, e Giuseppe Marella, già responsabile Internal Audit), tenutasi all’interno della Fiera del Levante per motivi di spazio.
Il giovane Avv. Francesco Paolo Ricci assieme all’Avv. Martino Angelini, entrambi di Martina Franca, spiegano di essersi costituiti parte civile per una serie di eredi di un’azionista A.V., non essendo ancora spirato il termine utile per rappresentare le proprie doglianze da accusa privata nel processo penale.
I legali appaiono soddisfatti del parere positivo del PM dott. Rossi espresso in udienza in merito alle nuove costituzioni di parte civile come quelle rappresentante dagli avvocati martinesi, non essendo ancora spirati formalmente i termini per la costituzione delle parti. Una questione di lana caprina che, spiegano i legali, non dovrebbe comunque ostacolarli da un’azione civile diretta nei confronti degli imputati qualora l’11 aprile p.v nella denegata ipotesi in cui le nuove costituzioni di parte civile dovessero essere respinte dal Tribunale.
Si tratta di un procedimento che ha ad oggetto le cosiddette ‘operazioni baciate’, diverso da quello principale relativo al crack della banca. In buona sostanza, concessioni di strumenti finanziari a condizione che, parte della liquidità, venisse impiegata per acquistare azioni, deprezzatesi vertiginosamente.
Nel procedimento si è raggiunta la quota di 2000 risparmiatori costituiti parte civile spiega l’Avv. Francesco Paolo Ricci il quale auspica che possa formarsi in udienza un “consorzio” fra le varie parti private per rendere più celere il procedimento considerato che l’obbiettivo primario dei due legali, sottolineano, è quello assicurare ai propri assistiti un congruo risarcimento dei danni, oltre che a contribuire a veder accertata la penale responsabilità dei vari colletti banchi che siedono al banco degli imputati.