Tre pullman partiti da Martina Franca all’alba, lo striscione dei sostenitori di Taranto in prima fila nella manifestazione davanti a palazzo Grazioli, un numero di pugliesi stimato in cinquemila, a Roma, per sostenere la causa di Silvio Berlusconi.
Lui, però, dal parlamento è fuori lo stesso, dopo il voto di stasera da parte del Senato.
Pugliesi molti sostenitori, pugliese però, anche quello che ha letto la relazione che condanna all’estromissione dal Senato, dell’ex presidente del Consiglio. Ecco le parole di Dario Stefàno, leccese, presidente della giunta per le elezioni di palazzo Madama, secondo il resoconto del Quotidiano:
«I lavori in aula e poi il voto hanno confermato la correttezza e la validità della decisione della giunta. Una decisione non costruita sotto il profilo politico ma attraverso una discussione autentica, rigorosa, puntigoliosa sul merito di una questione; l’applicazione di una legge per la quale, tutti i partiti avevano gioito al momento della sua approvazione. Se posso dirlo, con orgoglio: il dibattito in Aula del Senato e il voto, espresso in modo segreto, hanno confermato che la discussione in Commissione aveva dipanato dubbi e perplessità. E in conseguenza di ciò l’Aula non poteva che prendere atto del lavoro svolto dalla Commissione. Valutazioni politiche sulla decadenza? Dispiace che anche esponenti politici che hanno avuto ruoli di primo piano nel governo del Paese utilizzino toni non proprio istituzionali nel definire colpo di stati l’apllicazione di una legge dello Stato».