Voleva rendere dichiarazioni spontanee, nel processo di Bari per il calcioscommesse. Solo che all’udienza di oggi non si è presentato. Il capitano del Bari, Francesco Caputo, ha fatto arrabbiare il giudice Domenico Mascolo: il ritiro non è misura cautelare, ha detto il magistrato al quale il ritiro punitivo della squadra biancorossa non fa né caldo né freddo. Caputo doveva andare in udienza e non ci è andato. Il giudice, che non ha accolto la giustificazione del capitano, ha detto altro: non ci saranno giustificazioni per ulteriori impegni professioanli come succede in tutti i tribunali d’Italia per chi fa lavori “verosimilmente” pagati molto meno di quello di Caputo.
Il calciatore, insieme ad altri 17 fra giocatori e dirigenti di Bari, Salernitana e Treviso di qualche anno fa, deve rispondere di concorso in frode sportiva per Bari-Treviso 0-1 del 10 maggio 2008 e Salernitana-Bari 3-2 del 23 maggio 2009. Ha reso dichiarazioni spontanee oggi un ex del Bari, Nicola Strambelli: niente di saputo, di visto né di sentito al riguardo delle partite i cui protagonisti baresi se le sono vendute, secondo l’accusa, per 220mila euro. Caputo dovrà essere presente all’udienza di febbraio. A quella del 5 marzo, invece, dovrà andarci l’attuale commissario tecnico della nazionale, Antonio Conte.
(foto: fonte oldschoolpanini.com)