Di seguito il comunicato:
Beethoven è un giovane uomo quando vive un momento di profonda depressione: si rende conto che dalla sordità della quale soffre da tempo non riuscirà a guarire e si domanda: come potrò fare il musicista, se sono sordo?
Come reagire, quando scopriamo la nostra fragilità, i nostri limiti? A chi, a che cosa chiedere aiuto? Come spiegare agli altri quello che è così difficile dire, in ogni età della nostra vita?
Sono questi gli argomenti di riflessione e di racconto proposti nell’incontro in programma sabato 25 febbraio alle 19.00 nell’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi. Sarà presente Sandro Cappelletto che ha curato la versione italiana del “Testamento di Heiligenstadt” e dei “Quaderni di conversazione” di Ludwig van Beethoven, i documenti biografici più intimi del compositore tedesco, nei quali più si mette a nudo.
Trentenne, Beethoven intuisce che la sua sordità sarà per sempre. In un momento di disperazione scrive una lettera che non spedirà mai, il Testamento di Heiligenstadt. È un lucido esercizio di autoanalisi, che gli permette di superare le pulsioni autodistruttive: «L’arte, soltanto lei mi ha trattenuto». Negli ultimi dieci anni di vita, il solo modo per comunicare con lui è scrivere ogni cosa su taccuini dai quali mai si separa. Ne rimangono 139, sono i Quaderni di conversazione, il materiale biografico più intimo grazie al quale possiamo condividere la quotidianità, il lavoro creativo, la nascita della Nona Sinfonia e degli ultimi capolavori, la lunga rabbiosa vicenda giudiziaria che lo contrappone alla vedova di suo fratello per ottenere la tutela dell’unico nipote, le sofferenze provocate dall’infermità. Attorno a lui, e alla cerchia ristretta degli amici, nell’Europa uscita dalle guerre napoleoniche si rafforzano i regimi della Restaurazione, si incendiano i primi moti rivoluzionari. Sottratti al controllo della censura, i Quaderni, presentati per la prima volta in versione italiana e nell’intero arco della loro durata, rappresentano una testimonianza insostituibile.
Sandro Cappelletto sarà affiancato dalla pianista in residence della Fondazione Liubov Gromoglasova che suonerà musiche di Beethoven.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.