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Migranti: decreto Consiglio dei ministri

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Di Martino Abbracciavento:

Approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri che si è tenuto a Cutro, il nuovo decreto-legge in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare.

Il nuovo decreto prevede l’inasprimento delle pene per reati connessi all’immigrazione clandestina, in particolare introduce il nuovo reato di “morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”, con le conseguenti pene: da 10 a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone; da 15 a 24 anni per morte di una persona; da 20 a 30 anni per la morte di più persone.

Viene inoltre eliminata la necessità di convalida del giudice di pace per l’esecuzione dei decreti di espulsione disposti a seguito di condanna.

Vengono introdotte nuove modalità di programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri, in particolare le quote degli stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Inoltre, in maniera preferenziale, le quote saranno assegnate ai lavoratori di Stati che promuovo per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari.

Tra le novità, verrà semplificato l’avvio del rapporto di lavoro degli stranieri con aziende italiane e si renderà più veloce la procedura di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale.

Ci saranno inoltre ingressi fuori quota per stranieri che nel Paese di origine hanno superato i corsi di formazione riconosciuti dall’Italia, che saranno promossi dal Ministero del lavoro.

Avranno inoltre durata massima di tre anni, i rinnovi del permesso di soggiorno rilasciato per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare.

Nelle richieste verrà inoltre data priorità alle aziende e ai lavoratori agricoli, infatti è stato stabilito che i datori di lavoro che hanno fatto domanda per l’assegnazione di lavoratori agricoli e non sono risultati assegnatari avranno la priorità rispetto ai nuovi richiedenti.

Vengono inoltre introdotte norme per il commissariamento della gestione dei centri governativi per l’accoglienza o il trattenimento degli stranieri, per farne proseguire il funzionamento.

Per contrastare le agromafie, in particolare per proteggere il mercato nazionale dalla criminalità agroalimentare, il personale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, inquadrato nell’area delle elevate professionalità e nell’area funzionari, avrà la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria; mentre il restante personale inquadrato nell’area assistenti e nell’area operatori sarà agente di polizia giudiziaria.


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