Il commissario dell’Ilva, Enrico Bondi, nominato dal governo, avrebbe presentato (secondo l’agenzia Ansa) al tribunale di Milano una richiesta di risarcimento a carico della famiglia Riva, quantificando in 500 milioni di euro circa le somme che Riva Fire, capofila del colosso industriale, avrebbe sottratto all’Ilva dalla metà degli anni Novanta.
Secondo Bondi, la famiglia Riva, tramite Riva Fire, avrebbe sottratto le risorse all’Ilva attraverso un contratto di “assistenza tecnica e ai servizi”.