Negozio di telefonia online. Ha sede a Martina Franca. A questo negozio arriva una prenotazione: un cliente vuole un iPhone 5S, valore superiore ai settecento euro. L’ordinazione arriva dalla Basilicata. Il commerciante ordina il telefono per venderlo poi al cliente lucano. Al negoziante viene consegnato il pacco, dal corriere. Ecco, la parola pacco è proprio la più indicata. Non solo in senso fisico. Perché al commerciante di Martina Franca, secondo la sua denuncia, hanno fatto il pacco.
Aperta la confezione trova, invece dell’iPhone 5S, tre sassi. Peso complessivo, 363 grammi, cioè lo stesso, tutto sommato, dei 360 grammi della confezione di un iPhone 5S che, cavo e alimentatore compresi, pesa 360 grammi.
Francesco Sinisi, così, è andato a Tito, in Basilicata, alla Sda, sede del corriere da cui è partita quella confezione. Chiede chiarimenti ma, riferisce in una conversazione telefonica al maresciallo dei carabinieri, invece di rispondergli in maniera compiuta, lo hanno pure menato. Questo è contenuto, oltre che in un video di 18 minuti, in una denuncia di 22 pagine. Il titolare di Spinzy dice pure che non si tratta di una truffa subita da lui solo. A Grottaglie, due casi di questo genere, secondo Sinisi che ritiene anche di avere trovato il suo telefono sparito, in vendita, da parte di una donna di Modugno. Naturalmente online.
Il titolare dell’esercizio ipotizza il meccanismo della truffa: si ordinano gli iPhone, si mandano le pietre ai commercianti online (mandandole in una confezione perfettamente rifatta, dall’esterno) e si trattiene il telefono, che poi si manda in assistena in Olanda per l’assistenza. Così, arriva il telefono di ricambio e l’apparecchio oggetto della truffa è sparito. Questo ritiene Francesco Sinisi. Ma chi fa le truffe? C’è una denuncia cospicua, anche piuttosto voluminosa. Della questione si occupa, oltre al legale martinese di Sinisi, anche quello di Francavilla Fontana che segue le sorti del commerciante di Grottaglie.
