Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:
Ha suscitato molto clamore la serie di Netflix dedicata a Lidia Poët (1855 – 1949), definita dal colosso dello streaming la prima avvocata d’Italia, in realtà la Poët fu solo la prima ad ottenere l’iscrizione all’Ordine degli avvocati.
La prima donna avvocato della storia (quando ancora non esisteva l’Italia, né l’ordine professionale) è stata la tranese Giustina Rocca, vissuta a cavallo fra il XV e il XVI secolo. Lo rivendica con orgoglio e a gran voce la città di Trani. Una figura che ha ispirato anche il personaggio Porzia di Belmonte nell’opera teatrale ‘Il Mercante di Venezia’ (1596-1598) di William Shakespeare. Il personaggio di Porzia è realmente esistito e nella realtà, questo il fatto più eclatante, non ebbe bisogno di travestirsi da uomo sotto il falso nome di Baldassarre per esercitare la professione. Sarebbe stata ricordata col suo vero nome, Giustina Rocca appunto, di professione ‘avvocata’.
Se ci si vuole attenere alla storiografia e non all’artificio letterario, seppur dell’immenso bardo, le fonti ci restituiscono effettivamente Giustina Rocca pronunciare come avvocato del foro di Trani una sentenza arbitrale in presenza del governatore veneto della città, Ludovico Contarini.
L’episodio è raccontato nelle pagine del De Iure Patronatus di Cesare Lambertini, stampato nel 1533. Sappiamo dal trattato che, nel 1500, la nobildonna, dotata di grande ‘auctoritas’ e di grandi conoscenze giuridiche, fu scelta come arbiter in una controversia ereditaria tra due suoi nipoti. Giustina, il giorno 8 aprile 1500, pronunciò in lingua volgare, per farsi comprendere dal folto pubblico di concittadini, la sentenza di tale arbitrato nel palazzo del tribunale di Trani e, per l’ufficio svolto, pretese ed ottenne che le fosse pagata la stessa trigesima di compenso stabilita per gli arbitri uomini.
Secondo quanto ci è stato tramandato, la donna nella sua lunga carriera si occupò anche di questioni diplomatiche, riguardanti soprattutto i rapporti tra la città di Trani e Venezia, fatto che la legò al nome della Serenissima (circostanza che spiega anche la vicenda letteraria shakespeariana).
Giustina, donna di indiscusso talento, figlia di Orazio, oratore al Senato di Napoli, e moglie di Giovanni Antonio Palagano, Capitano Regio della città di Trani, trovò nel padre e nel marito due alleati che le permisero di emergere nella professione. Ma fu un caso isolato, dal momento che nel resto d’Italia ed anche d’Europa non era consentito alle donne il patrocinio legale. Trani, nel 1500, era una città ricca, evoluta, attiva nel commercio marittimo e in contatto con il bacino del Mediterraneo, pregna della cultura rinascimentale che rivalutò la figura della donna in molti campi. Alla Rocca sono state dedicate strade nelle città di Trani e Bari, oltre che la co-intestazione di una scuola media nella sua città.
Le spoglie mortali dell’avvocatessa riposano nel Museo diocesano di Trani sotto una stele il cui epitaffio fu scritto dalla stessa Giustina in occasione della morte prematura di sua figlia Cornelia, la lastra fu poi utilizzata come lapide per la tomba di entrambe.
L’attestazione internazionale di Giustina Rocca come prima avvocato donna della storia è testimoniata inoltre dalla recente intitolazione nel 2022 della torre C, la più alta delle tre torri della Corte di giustizia dell’Unione europea a Lussemburgo.
Per fare chiarezza sulla sua figura e per rivendicare la primazia del suo operato in vesti muliebri, cosa non scontata per l’epoca, si sono già mobilitati sia l’ordine degli avvocati, sia rappresentanti delle istituzioni cittadine, le cui posizioni hanno avuto larga eco anche sui media nazionali.
Un gruppo eterogeneo di persone, inoltre, che vede come promotori le Associazioni Marluna Teatro e Miranfù Beebliocar, impegnate da anni nel favorire l’evoluzione culturale della città, sta promuovendo una iniziativa civica, sociale e culturale per valorizzare la figura storica di Giustina Rocca. È prevista a tal fine, per il prossimo settembre, una densa ed articolata tre giorni di eventi dedicati, tra cui la realizzazione di uno spettacolo dal vivo, la pubblicazione di un libro, un contest rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado della città di Trani ed un ciclo di visite guidate sui luoghi che hanno segnato la vita della giurista tranese. Una squadra mossa dall’amore verso la città, composta dall’attrice e formatrice teatrale Maria Elena Germinario che realizzerà la produzione dello spettacolo teatrale basato sulla biografia di Giustina Rocca; dal libraio Enzo Covelli che curerà la pubblicazione di un racconto breve, inedito e illustrato, ispirato alla figura della giurista; dalla guida turistica della Regione Puglia Mariagrazia Marchese che elaborerà l’itinerario tematico; dalla giornalista Annamaria Natalicchio che si occuperà della comunicazione del progetto, curandone l’ufficio stampa; dal progettista Norberto Soldano che gestirà la campagna di “reward crowdfunding”; dalla grafica Laura Santomauro, ideatrice del logo e dello sviluppo dei contenuti digitali.
I promotori del Progetto Giustina Rocca hanno lanciato ufficialmente martedì 11 aprile la campagna di crowdfunding sulla Piattaforma Eppela per realizzare l’intera iniziativa. Ieri una conferenza stampa di presentazione del progetto e della relativa campagna, patrocinata dal comune di Trani, occasione per il sindaco Amedeo Bottaro di fare una prima donazione, in rappresentanza del comune.
La campagna prevede la possibilità di donare 20 euro per aderire al progetto. Il denaro così raccolto servirà a finanziare la produzione teatrale e l’allestimento dello spettacolo dal vivo; la pubblicazione inedita; la progettazione degli itinerari e l’organizzazione delle visite guidate. Ciascun donatore avrà diritto ad un pacchetto che comprende un biglietto per lo spettacolo dal vivo; il ritiro di una copia cartacea della pubblicazione; un ticket per le visite guidate.
«La rete dei partner che aderiscono a vario titolo a questa campagna è ancora in fieri – sostengono i promotori del Progetto Giustina Rocca – abbiamo già accordi di partenariato con realtà importanti come l’Associazione Donne Giuriste Italia, la scuola secondaria di primo grado Rocca-Bovio-Palumbo e l’emittente televisiva locale Teleregione Color. Siamo certi che le adesioni al progetto Giustina Rocca si amplieranno, varcando anche i confini cittadini, tanto per tutelare la figura di una donna coraggiosa entrata nella storia per la sua determinazione e le sue indiscusse capacità professionali».