L’ammiraglio Cosimo Nesca, direttore del presidio militare tarantino della Marina militare, ha ricevuto nei giorni scorsi il premio per gli studi medici “Giacinto Colucci” della fondazione Nuove proposte presieduta da Elio Michele Greco.
La sua lectio magistralis è stata caratterizzata dall’esame della presenza nel territorio del sistema sanitario militare, importante anche per la popolazione civile. L’ospedale militare di Taranto, della Marina, risalente all’inizio del secolo scorso, ha rappresentato un riferimento per la cittadinanza: un esempio fra tutti, la camera iperbarica.
Essendo appunto un presidio di concezione di inizio Novecento abbisogna di un intervento di riqualificazione ed adeguamento ai tempi, sia in termini strutturali che di servizi. Una ristrutturazione che sarebbe peraltro costosa, per un edificio di ventiduemila metri quadrati in un’area di sei ettari in pieno centro urbano. L’alternativa, in realtà, è già pronta: un nuovo ospedale della Marina militare da costruire nell’area militare di San Vito con fondi della Difesa. Struttura da 14500 metri quadrati. È una teoria o si è più avanti? Si è più avanti, chiarisce l’ammiraglio nativo di San Giorgio Ionico che auspica un futuro di sempre più stretta interconnessione tra il sistema medico militare e quello civile, in termini di scambio di strutture e servizi, a beneficio della cittadinanza. Un auspicio, chissà, dettato da una situazione chiara a tutti: il sistema sanitario nazionale è in affanno.
