Di Stefano Inchingolo:
Anche l’1 maggio. Nel giorno di festa gli agenti di polizia penitenziaria hanno scoperto e sequestrato droga e telefoni in un carcere della Puglia: quello di Trani, specificamente.
Ne dà notizia il sindacato Sappe: “nell’ultima settimana i poliziotti del settore colloqui hanno rinvenuto cellulari e droga celati nelle parti intime dei familiari dei detenuti; altri telefonini erano nascosti negli sgabelli in legno, eppoi ancora sequestri di smartphone, microtelefoni hashish e marijuana nel perimetro del muro di cinta, lanciati dall’esterno contando sempre sulla carenza di personale. Per i lavoratori della polizia penitenziaria di Trani e della Regione (sempre dimenticati) non esiste 1° maggio, 25 aprile od altro, poiché non ci si può permettere la minima distrazione in quanto i detenuti avendo capito le gravi difficoltà operative in cui si trova il carcere a causa della grave carenza organica, cercano d sfruttare questa situazione a loro vantaggio. Proprio per sopperire a ciò, l’intero reparto a partire dal suo comandante (a cui hanno bruciato l’auto davanti casa) non lesina impegno, professionalità e sudore per contrastare e arginare questa situazione determinata da un amministrazione penitenziaria regionale e romana irresponsabile. Infatti da tempo il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, oltrechè denunciare la grave carenza organica ed il non più accettabile sovraffollamento di detenuti, lamenta il fatto che il Dap non contrasti l’utilizzo dei telefonini dall’interno delle carceri utilizzando apparecchiature elettroniche (Jammer) capaci di bloccare l’uso dei cellulari inviando onde radio di disturbo sulla stessa frequenza che usano i telefonini.” Il sindacato sollecita una volta ancora chi ha responsabilità decisionali fino al livello nazionale perché la situazione dei penitenziari pugliesi venga fronteggiata adeguatamente.