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Torremaggiore: sedicenne uccisa per difendere la madre dal padre che ha ammazzato anche il presunto amante della donna Appello del sindaco perché non fossero diffuse le immagini della strage

carabinieri notte

Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:

Nella tarda serata del 7 maggio 2023, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Severo
(FG) e della Stazione Carabinieri di Torremaggiore hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato
di delitto del PM, disposto dal Procuratore aggiunto e da un Sostituto Procuratore della Procura della
Repubblica di Foggia, nei confronti di un soggetto albanese, residente da anni in Italia, per duplice
omicidio e tentato omicidio.
In particolare, alle ore 02.00 della notte fra il 6 ed il 7 maggio, una donna in stato di agitazione ha
contattato il 118 (che a sua volta ha contattato il numero di emergenza 112) riferendo che il marito
aveva accoltellato la figlia ed un uomo. Immediatamente i militari della Compagnia Carabinieri di
San Severo si sono recati presso l’abitazione della donna, nel centro torremaggiorese, riuscendo ad
intercettare ed immobilizzare un uomo, di origine albanese, sporco di sangue, nei pressi dell’atrio di
un condominio. La scena del crimine è stata immediatamente individuata ed analizzata dai militari
che all’ingresso, nell’androne del palazzo, rinvenivano il corpo esanime di un uomo di circa 50 anni
mentre all’interno dell’abitazione vi era una donna con ferite da arma da taglio accanto al corpo della
figlia, quest’ultima in stato di incoscienza. I sanitari 118 immediatamente trasportavano le donne
presso ospedale di Foggia per le cure, ma mentre la madre tuttora versa in prognosi riservata non in
pericolo di vita, per la figlia non c’è stato nulla da fare poiché è deceduta durante il trasporto a causa
delle gravi ferite riportate. In maniera attenta i carabinieri, sotto la direzione dei pubblici ministeri,
intervenuti sul posto, ricostruivano la dinamica dell’accaduto anche grazie all’escussioni dei
testimoni presenti, inoltre ritrovavano il coltello a serramanico utilizzato per commettere l’omicidio.
Alla base del gesto sembrerebbero esserci state dei moti di gelosia da parte dell’omicida nei confronti
della moglie, poiché l’uomo ipotizzava una relazione extraconiugale con il cinquantenne, questi
colpito da circa 20 fendenti al torace, addome e testa. Il presunto omicida avrebbe girato un filmato
con il telefonino negli istanti immediatamente successivi all’assassinio, filmando dapprima il corpo
esanime dell’uomo per poi filmare la figlia in fin di vita e la moglie in stato di semincoscienza. Tale
filmato sarebbe stato inviato dall’indagato ad un connazionale albanese residente nel Nord Italia che
ha immediatamente allertato i Carabinieri locali e con estrema probabilità ha inviato le immagini
anche ad altri soggetti in corso di identificazione i quali a loro volta hanno divulgato il filmato
attraverso il WEB.
Vittima del fatto, scaturito da gelosia, è anche una giovane ragazza di 16 anni, estranea ai rapporti tra
gli altri soggetti coinvolti, ma intervenuta esclusivamente in difesa della madre e per sedare la furia
omicida del padre.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari; si precisa, dunque, che, al momento, a
carico dell’indagato fermato sono stati acquisiti unicamente granitici indizi di colpevolezza. Si
intende affermare, infatti, come l’indagato non vada considerato colpevole fino alla condanna
definitiva, come sancito da risalente orientamento normativo e giurisprudenziale in materia.
Si fa appello al senso di responsabilità della cittadinanza, invitandola, in ragione della tragedia
familiare sopra descritta, a non divulgare ulteriormente video e/o immagini macabre ed inappropriate,
soprattutto nel rispetto dei familiari già afflitti da questa triste vicenda.


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