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Martina Franca: emergenza lupi, incontro sindaco-allevatori Chiesto all'amministrazione pubblica di adoperarsi perché si possa lavorare in condizione di maggiore sicurezza, prima ancora dei necessari risarcimenti

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L’appuntamento è alla prossima settimana. Dovranno essere contattati anche i veterinari dell’Asl e i militari del Corpo forestale dello Stato. Questo emerge dall’incontro odierno fra il sindaco Franco Ancona (presenti anche l’assessore alle Attività produttive, Nunzia Convertini, e i consiglieri comunali Antonio Fumarola e Martino Miali) e i rappresentanti degli allevatori del territorio che al primo cittadino di Martina Franca hanno esposto l’emergenza legata alla presenza di lupi.

Gli assalti sono ormai certificati, di lupi si tratta, e le condizioni di svolgimento dei pascoli non sono più tranquille per nessuno. Servono i risarcimenti, che devono passare dal riconoscimento della presenza dei lupi (dovrà farlo, con una regolamentazione, la Regione Puglia: finora questo non accade) ma servono prioritariamente le condizioni di tranquillità per gli allevatori. Cioè: il lavoro al massimo delle potenzialità produttive viene prima del risarcimento, pur necessario, per le decine di animali che ogni giorno, nel territorio, vengono sbranati dai lupi.

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2 Comments

  1. è errato affermare che la regione non ha una legge che preveda il risarcimento dei danni da lupo, infatti l’Ente ha già utilizzato la normativa in diverse occasioni e proprio per i danni da lupo.
    Il programma Venatorio regionale, infatti, all’art. 54 in ordine al riparto dei proventi delle tasse regionali, di cui all’art.53 della stessa legge 27/98, prescrive:
    – al comma 4: Gli importi introitati da ogni singola Provincia sono utilizzati, con obbligo di rendicontazione annuale alla Regione, per il:
    a) 20 per cento quale contributo ai proprietari di terreni utilizzati ai fini della caccia programmata (art.37) e salvaguardia degli habitat (art.9, comma 14, lett.b);
    b) 20 per cento quale contributo danni prodotti dalla fauna selvatica stanziale nelle zone protette e dell’attività venatoria e della fauna selvatica stanziale in territori a caccia programmata;
    c) 30 per cento per gestione zone protette (tabellazione, miglioramento e salvaguardia degli habitat, acquisto fauna da riproduzione);
    d) 20 per cento quale contributo ai Comitati di gestione per acquisto fauna da ripopolamento e strutture dirette all’ambientamento delle stesse;
    e) 10 per cento per spese della Provincia per Osservatorio faunistico, impianti di cattura, corsi di qualificazione del personale”.

    Infine, l’art.55 disciplina l’istituzione del fondo di tutela della protezione agro-zootecnica così come di seguito riportato.
    1. “Per far fronte ai danni non altrimenti risarcibili, arrecati alla produzione agricola ed alle opere approntate su terreni coltivati e a pascolo dalla fauna selvatica stanziale e dall’attività venatoria, è costituito a cura della Regione un fondo destinato ai risarcimenti, al quale affluisce una percentuale dei proventi rivenienti dalla riscossione delle tasse di concessione regionale di cui agli artt. 53 e 54, comma 3, salvo ulteriori finanziamenti stabiliti nel bilancio regionale da determinarsi annualmente e finalizzati a far fronte ai danni provocati dalla fauna selvatica

    1. Grazie per il suo intervento. Lo giriamo ai responsabili dell’ente così si smette di perdere tempo con ipotesi di regolamentazioni e lamentele su soldi che mancano e si iniziano a dare risposte agli allevatori. (agostino quero)

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