Mentre tutti continuano a sciacquarsi la bocca sul “ jobs act” e a fare teatrini sul bistrattato articolo 18, noi apprendiamo esterrefatti di un licenziamento in tronco, senza preavviso, che ha dell’incredibile, ad opera di una delle aziende più importanti del nostro territorio: Basell Poliolefine Italia.
E l’anomalia della procedura porterebbe ad immaginare che il lavoratore abbia commesso chissà quale azione riprovevole o dannosa nei confronti dell’Azienda, tale da motivare un provvedimento così improvviso e sanzionato in modo così definitivo! Niente di tutto questo: il licenziamento riguarda una lavoratrice di 52 anni, con 25 anni di servizio in azienda, lavorati con professionalità e dedizione: è a lei che viene chiesto con grande “garbo”, con una bella letterina di “Natale”, di accomodarsi immediatamente fuori dall’azienda perché lei, solo lei, unica lavoratrice su 130 addetti circa, non rientra più nei piani economici ed organizzativi di questa grande azienda!!.
Solo lei, una donna che in questi anni aveva combattuto un terribile male sconfiggendolo in parte, che è rientrata in servizio il più presto possibile e che non ha mai voluto usufruire della Legge 104 per non sembrare di approfittare della propria malattia. Solo lei, che l’azienda ha continuato a pressare psicologicamente, in questi ultimi due anni, facendola sentire sempre fuori dai giochi, con l’apoteosi finale di non considerarla nella festa di chi aveva compiuto 25 anni di servizio, senza dare molte spiegazioni. Questo il benservito per chi ha mostrato attaccamento al proprio lavoro, correttezza ed onestà. Questa è la concreta dimostrazione di come, noi lavoratori, siamo, per questo tipo di aziende, solo dei numeri e come tali siamo cancellati con una semplice gomma che elimina ogni possibilità dignitosa di lavorare con passione.
E Basell, in Italia, è l’azienda che è arrivata alla chiusura completa a Terni, lasciando per strada tantissimi lavoratori, che ha già lasciato strascichi a Milano e Ferrara e adesso toglie la maschera anche a Brindisi.
Ma questa Donna, questa lavoratrice, non ha nessuna intenzione di mollare e avrà il nostro supporto legale e morale, con la convinzione che la giustizia possa darle ragione in merito a questa vergognosa decisione.
Noi della Filctem, non comprendiamo più il modus operandi dell’ Azienda, e combatteremo con tutte le nostre forze affinchè nello Stabilimento si ripristini un clima di corrette relazioni e un ambiente lavorativo rispettoso della dignità di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.
SALVATORE VIVA
SEGRETARIO PROVINCIALE FILCTEM