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Lecce: serata commemorativa di Alessandro Leogrande Teatro dei luoghi

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Il TEATRO DEI LUOGHI FESTIVAL INTERNAZIONALE 2023, prosegue domenica 2 luglio alle ore 21.15 presso il chiostro del Rettorato, in Piazza Tancredi (Le) con ALESSANDRO. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, un appuntamento speciale per ricordare Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie a favore degli ultimi della Terra. Lo spettacolo prodotto da Koreja, di Fabrizio Saccomanno e Gianluigi Gherzi vede sul palcoscenico lo stesso Saccomanno insieme a Barbara Petti, Emanuela Pisicchio, Mariarosaria Ponzetta, Andjelka Vulic. Coproduzione Ura Teatro.

 “Lui osservava, ragionava, indagava, spiegava, agiva – ricorda Salvatore Tramacere, direttore del Teatro Koreja – Andava sempre al di là della parzialità del singolo soggetto ed era un mosaico di vite, sofferenze, speranze. Alessandro non era un io, ma un noi. Pensare l’arte, la musica, il teatro o la scrittura come strumenti politici per interpretare la complessità del quotidiano, ci ha fatto incontrare e ci ha uniti. Nel comune bisogno di raccontare come spinta per vivere, abbiamo trovato motivazioni biografiche e di militanza, abbiamo unito etica e politica […] Alessandro ha insegnato a tutti noi che gli ideali devono avere radici robuste. Con lui abbiamo sperimentato il valore e la forza dirompente che l’arte può avere nell’immaginare un mondo migliore”

 

ALESSANDRO è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi”.

 

Alessandro è Taranto; è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro di Caravaggio, è capacità poetica di stare vicino al dolore, anche a quello che nessuno sopporta di vedere. E’ pratica altissima di una “pietas” dello sguardo, di un conoscere che parte dall’empatia, di un agire intellettuale continuamente bagnato dalla vita, dall’esperienza, dal rischio personale. Alessandro è per tutti noi un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d’ispirazione, un invito alla visionarietà. Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati.

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