Proseguono fino ad oggi ad Andria gli stati generali della bellezza. Ieri sono intervenuti, fra gli altri, Antonio Decaro presidente Anci e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia.
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Scrive Giovanna Bruno, sindaca di Andria:
Oggi con i Sindaci d’Italia, in occasione degli “Stati Generali della Bellezza 2023” di Andria, abbiamo sottoscritto la “Carta delle Città della Bellezza”.
Firmandola abbiamo sancito un patto che ci vede uniti nel chiedere il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come un motore e un facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.
L’impegnò sarà anche quello di riconoscere sempre la funzione trasformativa della cultura nello sviluppo sostenibile e nell’affrontare le sfide economiche, sociali ed ecologiche che questo tempo ci richiede.
Assieme lavoreremo per valorizzare le esperienze virtuose e innovative e per dare maggiore impatto alle proposte che i Comuni devono sviluppare, in forma associata, rivolte all’Unione europea, al Governo, alle Regioni e alle comunità culturali e produttive.
È un onore per me, Sindaca di Andria, aver ospitato le delegazioni provenienti da tutta Italia nella nostra Bella città.
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Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:
La Regione Puglia emette ogni anno un’ordinanza con cui vieta il lavoro nelle ore più calde del giorno”.Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, partecipando agli Stati generali della Bellezza, l’assemblea nazionale degli assessori alla cultura e al turismo dal 13 al 14 luglio, organizzata da Ali, Lega delle Autonomie Locali, nella villa comunale “Marano” ad Andria.”Voglio ringraziare il sindaco di Andria Giovanna Bruno e il presidente di Ali Matteo Ricci per questa iniziativa – ha proseguito Emiliano -. Per noi la bellezza è soprattutto il patrimonio che ci è stato lasciato dai nostri genitori.
Soprattutto è un lavoro di custodia attiva, che prevede anche un dialogo quotidiano con le organizzazioni del territorio, con il volontariato.
Per esempio la Regione Puglia è impegnata nella battaglia con i cittadini, per fortuna pochissimi, che abbandonano i rifiuti per strada.
Poi c’è la custodia attiva di tutti i beni archeologici e paesaggistici.
Bisogna provare a dar vita a una legge pugliese sulla bellezza che consenta tutti quegli interventi non previsti dalle norme attuali sul decoro urbano, sull’ urbanistica, sull’edilizia, che potrebbero consentire ai sindaci di intervenire e fronteggiare le situazioni critiche. La gestione dei beni privati non è una cosa semplice, perché la costituzione tutela la proprietà privata. Però ci si può provare aprendo un dibattito da cui può venire qualche idea buona”.