La Russia ha considerato concluso l’accordo sul trasporto del grano, scaduto ieri. Per mesi aveva garantito, nonostante il conflitto, un corridoio navale per l’esportazione dall’Ucraina. Senza accordo è plausibile una nuova emergenza alimentare a livello globale, soprattutto per i Paesi poveri.
Con la mancata proroga dell’accordo verranno a mancare dai mercati mondiali 32,8 milioni di tonnellate di grano, mais e olio di girasole che sono partiti dai porti ucraini del Mar Nero nell’anno di attuazione dell’intesa. Emerge dall’analisi di Coldiretti. L’Italia è il quarto importatore. Peraltro, secondo fonti russe, i Paesi più evoluti hanno importato l’80 per cento di quel grano mentre i Paesi più poveri hanno importato il 3 per cento.