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Un lavoratore su quattro del sud percepisce meno di 9 euro all’ora: quasi un milione di persone Svimez

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Il rapporto Svimez 2023 è stato presentato stamattina. L’istituto per lo sviluppo del Mezzogiorno fa emergere, anche formalmente, un allarme percepito con chiarezza. Quasi un milione di persone, del sud Italia, lavorano con reddito orario inferiore ai 9 euro. Si tratta di un lavoratore su quattro delle regioni meridionali senza fare distinzione neppure sulle qualifiche. Inevitabile lo spopolamento con circa 460mila laureati che fra il 2001 ed il 2021 hanno lasciato le regioni del sud.

Nuovo rapporto annuale della Società per lo sviluppo del Mezzogiorno “Svimez” e nuovo allarme per il Sud dove il lavoro continua a scarseggiare. Ben un lavoratore su 4 è sotto la soglia dei 9 euro l’ora (circa un milione nel Mezzogiorno) e quindi continua la fuga dei giovani, soprattutto quelli più qualificati. Tra il 2001 e il 2021 circa 460.000 laureati si sono trasferiti dal Mezzogiorno al Centro-Nord, per una perdita netta di circa 300.000 laureati nell’area. “Proprio questa mattina alla Camera, in Commissione Lavoro, l’esame della proposta di legge sul salario minimo: un tema con posizioni favorevoli e contrarie abbastanza trasversali tra maggioranza, opposizioni e parti sociali” riporta il tg La7. “E neanche il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – sostiene la Svimez – riuscirà ad invertire questa rotta perché il divario con il Centro-Nord resterà marcato in particolare nei servizi per l’infanzia e nella scuola ed il cui impatto, in generale, è frenato da un’offerta produttiva incompleta. Nonostante questi dati negativi, anche nel 2023 il Mezzogiorno riuscirà a restare agganciato al resto del Paese, con un Pil in crescita dello 0,9 per cento appena tre decimi sotto il centro-nord, ma la stretta monetaria della Banca centrale europea  (un incremento di 50 punti base dei tassi ufficiali) potrebbe avere sulle regioni del sud effetti recessivi ben più pesanti che nel resto del Paese.”

 


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