Da federnuoto.it (con foto):
Si chiude con il botto il nuoto di fondo al Seaside Momochi beach di Fukuoka. Italia campione d’Europa ad Ostia e bronzo iridato in carica sale sul gradino più alto del podio trionfando all’epilogo con una gara tattiìca e ben studiata. Protagonista dopo l’argento nella 5 chilometri un ritrovato Gregorio Paltrinieri che chiude il super lavoro di Barbara Pozzobon, Ginevra Tadeucci e Domenico Acerenza arrivando in solitario 1h10’31″2. L’ultimo a cedere l’ungherese David Bethlem (1h10’35″2) che non tiene il passo del treno azzurro impegnato in un 1500 stile libero che sembra quasi fatto in vasca. Terza l’Australia 1h11’26″7 che al tocco sbalza dal podio la Germania (Wellbrock assente) campione uscente da cinque edizioni. L’ultimo oro nella prova di specialità con somma di tempi individuali ovvero da Sharm el Sheik 2022 con Luca Baldini, Stefano Rubaudo (oggi responsabile tecnico) e Viola Valli. L’unica novità è Barbara Pozzobon che prende il posto di Gabbrielleschi dell’anno scorso sul Lupa Lake, e di Bruni del campionato continentale. I Tedeschi sostituiscono l’invicibile Florian Wellbrock bicampione della 5 e 10 km, con Rob Muffels bronzo iridato della dieci chilometri di Gwangju. Assenza strategica dell’olimpionico in vista delle gare di fondo in piscina che purtroppo limita la competitività della nazione che aveva vinto solo ori finora a Fukuoka.
Paltrinieri: “Siamo contentissimi, è la prima volta che conquistiamo l’oro ai mondiali. Abbiamo vinto tutto e tutti nel corso degli anni, ma questa medaglia ci mancava e ci tenevamo moltissimo. In gara abbiamo fatto strategia a bomba. Ieri abbiamo studiato gli avversari, i percorsi, i ritmi, i tempi. Siamo stati tutti bravi. Le ragazze a mantenere posizione e seguire rotte e scie giuste. Poi Acerenza mi ha dato il cambio giusto. Avevo chiesto a Mimmo si farmi partire primo, in testa, non dietro né all’ Ungheria né alla Germania. Ci è riuscito e io ho tenuto botta. Il mondiale non era iniziato nel modo giusto, senza medaglie e pass olimpico, ma la condizione è cresciuta nel tempo. Sappiamo quanto siamo forti. Dobbiamo provare ad esprimerlo sempre, malgrado le difficoltà, anche se obiettivamente il progetto fondo sta andando benissimo. Questa medaglia ne è la dimostrazione. Abbiamo sognato tante volte di vincere l’oro ai mondiali come squadra e finalmente ci siamo riusciti”.
Acerenza: “Abbiamo ribaltato onde e avversari. Siamo stati fantastici. Pozzobon e Taddeucci hanno gestito le frazioni, facendomi partire senza un distacco clamoroso. Io ho gestito bene le correnti e accontentato Paltrinieri che voleva partire in testa. Lui ha chiuso alla grande. Dopo il cambio ero quasi sicuro del successo, ma finché non tocchi può succedere di tutto ed il mare oggi era difficile; é stato importante valutare bene le correnti, evitare ostacoli, adeguarsi. La frazione di Greg é stata infinita. La cosa bella è cantare l’inno di Mameli tutti insieme. Da squadra, con la squadra. C’é unione, forza, compattezza. L’Italia è forte”.
Taddeucci: “Wow, che emozione. Siamo campioni del mondo. Non abbiamo lasciato nulla al caso. Cambi perfetti. Sintonia totale. Gara eseguita come studiata. C’è tanta soddisfazione”.
Pozzobon: “Sono contentissima, è la prima volta che nuoto la staffetta e ho conquistato subito la medaglia d’oro. Per me che provengo dalle gare più lunghe è stato davvero un campionato del mondo esaltante. Ho tratto consapevolezza e determinazione. Partire subito forte coi maschi non é stato facile, però sono riuscita a seguire le loro scie e a dare un buon cambio. Il resto l’ha fatto la squadra di cui è un onore essere parte”.
LA GARA. La gara si svolge sul solito quadrilatero di 1.5 km a giro con 4 giri. Acque movimentate con onda in stile litorale romano, frutto di una depressione coda di un vasto monsone che ha colpito ieri il sud ovest del Giappone. L’Italia parte prima con due donne. Al primo cambio nettamente in testa la Spagna con il diciannovenne Carlos Garach Benito che passa in 16’40, con Barbara Pozzobon che gira al nono posto a +1’10 dalla testa. Davanti a lei meglio l’Australia con Chelsea Gubecka, argento iridato della 10 km, che dimostra condizione e feeling con bacino passando a +59″ al quarto posto. La Spagna naviga in testa ancora con Guillem Pujol ma con Ginevra Taddeucci che a 2.5 km a un buon margine sui competitor: la vicecampionessa europa della dieci chilometri ha +1’28 di distacco dallo spagnolo ma ben otto di vantaggio dalla superfavorita tedesca Leonie Beck; dietro di lei anche l’Ungheria, vicecampione con Anna Olasz a +7 seocndi dall’azzurra. Al secondo giro prima la Spagna in 34’45″5 con Stati Uniti e Francia a +7 secondi ma con due uomini ovvero Logan Fontaine e Brenna Gravley. Azzurri ottavi a +1’28, appena avanti alla Germania (+1), il Brasile (+4) mentre l’Ungheria è a (+5).
Al via con i maschi le nazioni favorite: sbuffa Kristof Rasovszky che ricuce su Italia e Germania. L’Australia passa in testa a 3.8 km con Nicholas Sloman che ha +1″ sulla Spagna della donna Angela Martinez. L’Italia con Domenico Acerenza è nel gruppetto dei favoriti a +17″ proprio in scia ad uno scatenato Rasovszky. Sforzo finale per il bronzo della 5 km che ricuce ancora di più sul gruppetto di testa virando a+7 secondi con Germania e Ungehria attaccate. E’ lo sforzo devisivo perchè il cambio veloce consente a SuperGreg Paltrinieri di rientrare subito sull’Australia passare al comando. David Bethlem è attaccato mentre la Germania clamorosamente perde acqua con Oliver Klemet a +9 secondi. Parte il volatone finale di Supergreg che aumenta il vantaggio colpo su colpo. Bethlem non può nulla sulla forza dell’azzurro che aumenta bracciata su bracciata il divario dall’amico un gherese e arriva sgassando al traguardo. L’Ungheria è a +4 secondi. L’Australia al tocco batte fuori la Germania con Klemet che sbaglia clamorosamente il tocco.