Un successone, l’intesa fra Michele Emiliano (e non tutto il Pd, si badi) e l’Udc del segretario regionale Salvatore Ruggeri, non è stato, almeno al momento. L’Udc non fa neanche più la politica dei due forni, dovrebbe aprirsi proprio un fornaio visto che a livello nazionale sta per varare lo schieramento centrista, in vari ambiti locali si avvicina alla destra e in Puglia, mentre dialoga con Ncd per la coalizione di centrodestra, si affaccia dalle parti del centrosinistra.
Solo che il centrosinistra non è esclusivamente il Pd. Ci sono anche gli altri, piccoli quanto si voglia ma ci sono. Sel, Realtà Italia e Socialisti dicono che la cosa va discussa in seno alla coalizione e hanno chiesto, così, a Michele Emiliano di dare conto di quell’intesa con l’Udc. Il segretario regionale del partito democratico ha dato la massima disponibilità al vertice chiesto dagli alleati e l’incontro si terrà oggi.
Non è di secondaria importanza, naturalmente, il fatto che Michele Emiliano fa anche il candidato alle primarie del centrosinistra, primarie che si svolgeranno dopodomani per scegliere il candidato alla presidenza della Regione Puglia. E quest’intesa con l’Udc, per esempio, ha fatto imbufalire gli “altri” del Pd, quelli che un loro candidato ce l’hanno ed è Guglielmo Minervini, nonché quelli di Sel che schiera, per le primarie, Dario Stefàno. Cioè: a che pro questo accordo con l’Udc, e proprio poco prima delle primarie (e non, per esempio, poco dopo)? Spiegacelo, Emiliano, gli dicono gli altri. Con chissà quali esiti.
Oddio, in questa fase Emiliano ha pure detto che Claudio Signorile è un padre della patria. E allora, di cosa ci si sorprenda, chissà.