Ormai gli allevatori parlano di strage di capre. E quelli che allevano anche gli equini, iniziano ad essere terrorizzati perché l’inverno porta anche molte nascite di puledri. Il clima, nel tarantino, è questo. La presenza dei lupi, conclamata e, secondo gli allevatori, anche molto cospicua, è una minaccia serissima agli allevamenti. Un incontro che doveva portarne un altro, al momento si è risolto con la promessa di rivedersi, e il contatto con i politici locali (di Martina Franca, nello specifico) è stato questo. Così gli allevatori si avvisano fra loro, tentano di capire insieme come fronteggiare una situazione sempre più complicata.
Gli ultimi due casi segnalati: la notte scorsa, masseria Vallenza, territorio di Crispiano in zona Pianelle. Un autentico lago di sangue, è ciò che si è trovato l’allevatore nella mattina della domenica. Arrivati i veterinari, c’è stato solo da accertare che i lupi hanno fatto un massacro. Non si sa quanti predatori, si approssima alla quindicina il numero di animali uccisi. E lo hanno fatto a pochi passi dal corpo di fabbrica principale, quello in cui vivono le persone.
Circa una settimana fa, in zona di Mottola, masseria Sant’Angelo di Piccoli, quattordici capre sbranate, dai lupi. Masseria Le Voccole, si segnala un vitello sbranato. Questo, nelle ultime ore. E stamattina, in una masseria della zona di Mottola, un lupo si era già addentrato nella masseria, raggiungendo la casa principale.
Due esempi. Ma per nulla gli unici. Una media di dieci, quindici, o anche più, a notte, in breve tempo il numero di animali sbranati diverrebbe la concretizzazione dell’allarme che da tempo è lanciato dagli allevatori. Senza che il problema sia stato fronteggiato concretamente, finora. Quello che è stato ottenuto finora è una circolare della Regione Puglia, inoltrata al Corpo forestale dello Stato (a Mottola è stato comunicato ciò) per aumentare la salvaguardia dei lupi dal bracconaggio. Bene per i lupi ma ci sarebbero anche le pecore e i cavalli.