La sera del 22 settembre scorso, il personale dipendente il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Galatina ha arrestato, in flagranza del reato di maltrattamenti verso la madre, un galatinese di anni 43.
La donna in passato aveva già richiesto l’intervento di una pattuglia della Polizia di Stato poiché il figlio, al culmine di un litigio, l’aveva ripetutamente colpita alla testa e al fianco procurandole lesioni.
Lo stesso giorno, dopo le prime cure, la malcapitata aveva sporto denuncia/querela presso il Commissariato di Galatina, descrivendo dettagliatamente l’evento che l’aveva vista vittima di violenze da parte del figlio, aggiungendo che lo stesso, in passato, si era reso già responsabile di numerosi atti di violenza verbale e in più occasioni aveva sfogato la propria ira rompendo suppellettili e arredi dell’abitazione della madre.
Per timore di ulteriori atti di violenza da parte del figlio, la signora aveva deciso di trasferirsi momentaneamente in altro luogo più sicuro e sconosciuto al figlio.
In più occasioni gli agenti della Sezione Volanti hanno effettuato interventi presso l’abitazione della malcapitata a causa di problemi causati dal figlio. Dopo circa un mese dalla denuncia, la vittima, fortemente preoccupata ed impaurita, ha integrato la denuncia riferendo che il figlio, che dal giorno seguente la presentazione della denuncia si era allontanato da Galatina, l’aveva chiamata più volte e, con tono minaccioso, le aveva riferito che stava per rientrare a in città con l’intenzione di dare fuoco alla sua autovettura e spaccare tutto quanto fosse in casa.
Il giorno dell’arresto, gli agenti della Sezione Volanti del Commissariato di Polizia, intervenuti dopo pochi minuti dalla segnalazione, hanno constatato che l’uomo si era introdotto nell’abitazione della denunciante forzando la porta di accesso danneggiandola ma, a parte questo, non aveva arrecato alcun danno agli arredi, con l’abitazione che sembrava in ordine.
L’uomo, sorpreso dai poliziotti, non ha fornito una valida motivazione sull’accesso abusivo nell’abitazione e non potendo escludere che lo stesso potesse attuare il suo disegno criminoso, è stato ritenuto responsabile del reato continuato di maltrattamenti. Pertanto, è stato tratto in arresto.
Il 43enne ritenuto persona di alta pericolosità sociale e dall’attitudine criminale, considerate le sue reiterate condotte violente e irrispettose della legge, tanto da aver richiesto ed ottenuto l’emissione, a suo carico, della misura di prevenzione personale dell’avviso orale. (leccesette.it)