Di Nino Sangerardi:
“Dopo circa 30 anni—comunica la Giunta regionale—il serbatoio artificiale Pappadai e il complesso sistema Irrigazione Salento saranno messi in esercizio grazie alle risorse finanziarie rese disponibili dalla Regione a valere sul Programma operativo complementare 2014-2020, per 6 milioni di euro. Si tratta di interventi infrastrutturali di ripristino delle apparecchiature idrauliche, organi di manovra e impianti elettrici che consentiranno la ripresa degli invasi sperimentali, finalizzati al collaudo definitivo della Diga Pappadai in grado di contenere 20 milioni di metri cubi di risorsa idrica disponibili per uso irriguo”.
Mega opera idraulica d’Apulia cominciata nell’anno 1982.Ad oggi,ottobre 2023, lo spesa di pubblico denaro ammonterebbe a 262 milioni di euro. Riversato nel progetto e realizzazione dell’invaso Pappadai. Mai entrato in funzione.
Ubicata in località Monteparano,provincia di Taranto,ex feudo del Barone Francesco Antonio Pappadà.
La gestione in capo al Consorzio speciale per bonifica di Arneo,dal 2011 commissariato-insieme ai Consorzi Terre d’Apulia e Li Foggi e Stornara e Tara—dalla Giunta regionale. Il Commissario straordinario Giuseppe Antonio Stanco nella relazione inviata a presidente e assessori regionali si occupa anche della grande struttura Pappadai.
Scrive:”Invaso completato,ci sono spese di vigilanza e quelle per collaudazione sperimentale che hanno comportato operazioni di riempimento e svuotamento della diga…Per affidamento invaso al Consorzio occorre vi sia concorso con altri soggetti nelle spese di gestione,nel rispetto del programma fondativo”.
Il Programma di irrigazione fondato sull’accumulo di non pochi milioni di metri cubi d’acqua proveniente dall’invaso lucano di Montecotugno.Per fare? Dissetare popolazioni e campagne delle province di Brindisi Taranto e Lecce.
E quindi la pioggia di finanziamenti sborsati da Cassa per il Mezzogiorno,Agensud, Ente irrigazione di Puglia Lucania e Irpinia, Ministero Agricoltura,Comunità Europea,Regione Puglia,Comitato interministeriale per la programmazione economica.
Non esiste un rendiconto ufficiale e dettagliato dei soldi fin qui consumati.
Visionando incarti e delibere e protocolli d’intesa ministeriali si apprende che, sul totale presunto di 262 milioni di euro, 120 sono stati utilizzati per le tubature , 40 nella realizzazione del primo e secondo lotto, 30 in adduzione acque del fiume Sinni, 26 per completamento nodo idraulico di Sava, 20 per infrastrutture volte a favorire l’agibilità della diga, 6,5 in impianti di derivazione dello schema Chidro-Sinni e vasca di regolazione a Monteparano.
Il giorno 4 febbraio 2011 due piloti dell’elicottero della Guardia di Finanza,causa avarìa, restano bloccati in volo. Si trovano nei pressi dell’argine Pappadai e fanno ammaraggio dentro le acque maleodoranti dell’invaso. Colmato parzialmente grazie alle attività di collaudo sperimentale.
Dopo l’allarme di un contadino i piloti sono stati soccorsi da un elicottero della Marina Militare, sani e salvi.
Poi dice che Pappadai sarebbe una delle opere pubbliche più superflue,e costose, d’Italia.