Torna in libertà dopo circa nove mesi di carcere Mattia Cardone. Uno degli imputati nel caso della morte di Marianna Brigida (la 91enne trovata cadavere in casa sua, nel centro storico di Martina Franca, a inizio maggio dello scorso anno) esce dal carcere di Taranto. Il suo legale, Gaetano Cimaglia, ha dapprima ottenuto dalla Cassazione l’annullamento con rinvio, della carcerazione, poi l’accoglimento da parte del tribunale tarantino del riesame, dell’istanza di Cardone. Istanza che si basa su un errore procedurale nel corso dell’indagine. In pratica, la polizia aveva intercettato Cardone e poi interrogato il 22enne, senza però che all’interrogatorio fosse presente l’avvocato. La polizia riteneva Cardone ancora non indagato ma (questa la tesi del legale) proprio le intercettazioni lo avevano di fatto messo nella condizione di sottoposto a indagine.
Mattia Cardone venne arrestato lo scorso marzo, dieci mesi dopo la morte dell’anziana.
Mattia Cardone deve rispondere di concorso in rapina e concorso in omicidio volontario, nell’ambito del processo che riguarda non solo il caso-Brigida ma anche altre vicende accadute a Martina Franca, prevalentemente nella primavera 2013, e per cui sono indagati complessivamente, a vario titolo, in otto. Due dei quali a piede libero. Anzi, da oggi, tre.